mercoledì 29 ottobre 2014

IL DISCO DI FESTO CONTERREBBE UNA PREGHIERA ALLA DEA MADRE

Secondo una  nuova teoria sarebbe il primo CD-Rom di età minoica

Il famoso ed enigmatico 'Disco di Festo', datato ad almeno 4000 anni prima dello sviluppo della scienza informatica, non sarebbe altro che il primo CD-Rom mai realizzato e - secondo gli scienziati che sostengono di averlo finalmente decifrato - conterrebbe una preghiera alla Grande Madre, la divinità più diffusa in quell'epoca nel bacino Mediterraneo. A sostenere questa nuova teoria è, come riferisce il sito Archaeology News Network, il dottor Gareth Owens, dell'Istituto di studi tecnologici (Ted) di Creta, che afferma di aver finalmente decodificato i segni che vi sono incisi.

Per quasi un secolo molti altri esperti hanno cercato di comprendere il significato delle iscrizioni sul disco e questo è l'ennesimo tentativo di interpretare ciò che i suoi 241 glifi, composti da 45 simboli unici tracciati a spirale su entrambi i lati, significano.

Owens ritiene di aver individuato due parole-chiave: "madre incinta" e "signora molto importante". Il passo successivo sarà quello di svelare il significato specifico di ogni glifo - tra cui quelli che sembrano rappresentare una testa piumata, un bambino e un alveare - così come il loro antico utilizzo.

Il disco di Festo venne ritrovato il 3 luglio 1908 nel sito archeologico dell'omonima città sull'isola di Creta, sotto un muro di un palazzo minoico. Il reperto fu riportato alla luce da una spedizione archeologica italiana guidata da Luigi Pernier e Federico Halbherr. È un disco di terracotta di 15 centimetri di diametro e 16 millimetri di spessore e la datazione stratigrafica ne attribuisce la fattura al 1700 a.C. Oggi è esposto nel Museo archeologico di Iraklion a Creta.

"La parola più ricorrente è 'madre' e, in particolare, è riferibile alla dea madre dell'era minoica", ha detto Owens. Per arrivare ad enunciare la propria teoria, il ricercatore ha preso in esame gruppi di segni individuati in tre aree su un lato del disco. Essi vengono letti come "I-QE-KU-RJA" e secondo Owens "I-QE" significa "signora di grande importanza".

Sull'altro lato del disco, lo studioso ha invece identificato la parola "akka" che, ha detto, significa "madre incinta". Per questo motivo Owens ritiene che una faccia del disco riporti una preghiera dedicata ad una donna incinta e l'altro lato ad una puerpera.

Secondo esperti consultati da ANSAmed, se l'interpretazione di Owens fosse esatta, entrambe le preghiere incise sui lati del disco sarebbero dedicate alla stessa Grande Madre - la dea della fertilità adorata da tutte le civiltà Mediterranee sotto diversi nomi -, la prima nella sua 'potenzialità' di generare la vita (incinta) e la seconda dopo aver prodotto i suoi frutti (puerpera).

L'antico disco, ha concluso Owens, è stato utilizzato in pratica per memorizzare informazioni proprio come si fa oggi con i moderni CD-Rom e la sua importanza si basa sul fatto che proviene dalla Creta minoica, la prima civiltà del continente a conoscere l'uso della scrittura. 


atene 24 OTTOBRE 2014, aNSAMED -  Furio Morroni

APERTURA DOMUS AUREA

 Il cantiere aperto al pubblico!
Il percorso di visita si articola in quindici tappe che illustreranno i progressi dei lavori e consentirà di accedere all’ala occidentale del padiglione, mai aperta prima al pubblico.
700 persone al giorno saranno accompagnate a gruppi di 25, scaglionati ogni 15 minuti, tutti i weekend dalle 9.15 alle 15.45. 
La visita guidata, della durata di 75’ costa € 12.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA - I biglietti si acquistano online su
www.coopculture.it o tel. +39.06.39967700 (lun. – ven. 9.00-18.00 / sabato 9.00-14.00).

mercoledì 15 ottobre 2014

TRACCE DEL CULTO DI ISIDE A ROMA



Associazione dei veneti a roma – via ulisse aldrovandi 16 roma
Sabato 8 novembre dalle ore 10

Il convegno intende approfondire l’inizio e la diffusione del culto di Iside in Roma, che, partendo dal primo secolo a.c., arriva fino al V secolo d.c.
Ripercorrendo le assodate testimonianze archeologiche, si usufruirà anche delle molteplici tracce e dei numerosi frammenti che Iside ha lasciato nella Città Eterna. Questa divinità mediterranea è stata ritenuta dagli studiosi il retaggio della Grande Madre, spesso assimilabile alle altre divinità femminili presenti a Roma, come Cibele, Demetra, Cerere, Fortuna, Thermutis e Mater Dei.

Ore 10:

-Luigi Pellini, breve presentazione e ringraziamenti

-Franklin Baumgarten, egittologo: "Iside dalle origini alla Roma cristiana".

-Federico Gizzi, storico dell'arte: "Le acque del Nilo si gettano nel Tevere. L'egittomania nella Roma moderna.

-Emanuela Chiavarelli, esperta di antropologia religiosa: "I figli della Vedova: sulle trace di Iside".

-Donatella Taverna, archeologa e saggista: " Apuleio e l'iseu di Monteu".

Ore 13:
-pausa pranzo, buffet.

Ore 14.30:

-Giampaolo Di Cocco, architetto: "alcuni elementi iconografici derivanti dal culto isiaco in Roma e la loro relazione con la tradizione cristiano cattolica."

-Luigi Pellini saggista: "Analogie tra Verona e l'Urbe:il culto di Iside".

-Renato Del Ponte, storico della tradizione romana: "Il culto di Iside sotto il regno dei primi tre imperatori della gens giulio-claudia".

Moderatore: Luigi Turinese, medico, psicanalista, saggista.

Si ringrazia Silvana Ticci Pirrello per la preziosa collaborazione.