sabato 3 aprile 2010

LETTURA DEL I CIRCOLO DI LETTURA

Come promesso parliamo di libri.

Il libro del I Circolo di Lettura è stato "Una casa di melograni" di Oscar Wilde.

QUATTRO FIABE PER ADULTI IN CUI IL GENIO DI OSCAR WILDE SI DIMOSTRA IN TUTTA LA SUA POTENZA STILISTICA ED ESPRESSIVA REGALANDOCI PAGINE INDIMENTICABILI.
Re, Principesse, Nani di corte, Sirenette, Streghe, creature misteriose, paesi fantastici e atmosfere suggestive, questi gli ingredienti di cui Wilde si serve per costruire quattro favole che per certi versi rientrano appieno in questo genere e per altri lo sovvertono. Wilde ci proietta in un mondo fiabesco per confutare, come è solito fare, convenzioni e clichè. Il suo spirito eccentrico e anticonvenzionale aleggia in ogni pagina ammiccando al lettore che resta immancabilmente di stucco. Queste fiabe, più per adulti che per bambini, sono prive di finalità didascaliche e si presentano piuttosto come pure invenzioni, frutto del genio esibizionista dell'autore, dotate di un'antimorale o meglio della morale wildiana dell'immoralità. Le descrizioni estremamente estetizzanti e la scrittura densamente simbolica contribuiscono ad ammaliare il lettore che finisce per condividere la visione dell'autore. Wilde non ci delude neppure questa volta, regalandoci una raccolta di favole che non tradisce il suo stile.

Traduzione di Ilaria Arcà e Ilaria Piperno
Nota introduttiva di Masolino D'Amico




L'AUTORE

Oscar Fingal O'Flahertie Wills Wilde nasce a Dublino il 16 ottobre 1854. Eredita dalla madre l'amore per l'arte che farà di lui il massimo esponente dell'Estetismo inglese. Le sue stravaganze e i suoi eccessi determinano il successo della sua prima pubblicazione: Poems (1881). Dal 1888 al 1891, gli anni di attività più intensa, scrive due raccolte di fiabe, Il principe felice e Una casa di melograni, il romanzo Il ritratto di Dorian Gray, vero manifesto della sua arte, e i saggi sull'arte La decadenza della menzogna e Il critico come artista. Wilde dà il meglio di sé anche nel teatro come dimostra L'importanza di essere onesto. Il processo e la condanna per sodomia determinano, però, la fine della sua vita e della sua carriera. Il frutto di questo tragico periodo è il De Profundis. Muore a Parigi il 30 novembre 1900.

da http://www.giulioperroneditore.it/

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