venerdì 21 febbraio 2014





La potente frase “abracadabra”
 in Aramaico è la frase “abraq ad habra”
che letteralmente si traduce in “Creo quello che dico”.

Riflettiamo su quello che creiamo con i pensieri durante il giorno con le nostre parole.

Riflettiamo sui pensieri che elaboriamo durante il giorno
e avremo veramente una visione
riguardo la vita e il mondo che stiamo creando.


Sandra Ingerman, La Magia esiste

Arrabbiarsi con gli altri significa dare importanza alle loro azioni
ed è imperativo porre fine a questo modo di sentire.
Le azioni degli uomini non possono essere così importanti da mettere in secondo piano la sola scelta possibile:
il nostro inevitabile incontro con l’infinito.


Carlos Castaneda

DUE MOSTRE DI RODIN A ROMA IN PRIMAVERA



Rodin. Il marmo, la vita
18 febbraio / 25 maggio 2014
Museo Nazionale Romano alle Terme di Diocleziano, Roma

Dopo Milano, arriva a Roma la mostra su Auguste Rodin, uno degli artisti più rivoluzionari della tradizione plastica moderna.

La mostra presenta un corpus di oltre 60 opere con un numero tanto vasto di sculture in marmo da costituire la più completa rassegna che sia stata allestita sui marmi di Auguste Rodin.

Curata da Aline Magnien, Conservatore capo del patrimonio del Musée Rodin di Parigi, in collaborazione con Flavio Arensi, l’esposizione presenta tre temi intorno ai quali si sviluppa lo straordinario allestimento progettato dallo studio internazionale Bureau des Mésarchitectures — Didier Faustino, per mettere in rilievo le differenti sezioni del percorso espositivo e stabilire un dialogo con lo spazio architettonico della Sala delle Cariatidi. Anche grazie alle luci di Giambattista Buongiorno, i marmi bianchi di Rodin prenderanno vita in un contesto suggestivo e sorprendente, che consentirà ai visitatori di approfondire tutti i temi che hanno caratterizzato la sua produzione plastica.

ORARIO
Aperto tutti i giorni dalle 9 alle 19.45. Chiuso il lunedì (eccetto lunedì in Albis e durante la settimana della cultura), 1 gennaio, 25 dicembre.
Ultimo ingresso un'ora prima.

Biglietto intero: 10,00 euro
Biglietto ridotto: 8,00, riservato a visitatori da 6 a 26 anni e over 65, per tutti i visitatori portatori di handicap, possessori del biglietto di accesso ad uno dei siti della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma inclusi i visitatori del Museo delle Terme di Diocleziano, titolari Carta Civita, titolari di apposite convenzioni, gruppi di almeno 15 persone
 Audioguida gratuita per tutti i visitatori


 

D'Après Rodin. Scultura italiana del primo novecento
GNAM Galleria Nazionale d'Arte Moderna
dal 11/02/2014 al 18/05/2014

Allo scultore francese e al suo influsso si ispira la mostra D'Après Rodin. Scultura italiana del primo novecento, a cura di Stefania Frezzotti, alla Galleria nazionale d'arte moderna dall'11 febbraio.

La Galleria nazionale d’arte moderna organizza una mostra incentrata sulla diffusa e trasversale influenza esercitata da Auguste Rodin sulla scultura italiana dei primi decenni del Novecento, a partire dalla risonanza suscitata dalla sala personale dell’artista francese presso la Biennale di Venezia del 1901. Il michelangiolismo filtrato attraverso Rodin costituì, come è noto, un forte impulso al rinnovamento formale della scultura italiana del primo decennio del Novecento, ma le novità strutturali introdotte da Rodin nella sua plastica, le relazioni spaziali ed espressive con le quali è affrontata la figura umana, la poetica del corpo deformato e mutilato sono elementi che daranno i loro frutti ben oltre gli inizi del secolo, tanto che Rodin è considerato per molti aspetti un precursore della scultura contemporanea. Non bisogna dimenticare infatti che Umberto Boccioni trasse l’ispirazione per la sua scultura Forme uniche della continuità dello spazio, icona dell’avanguardia futurista, dalla visione di L’uomo che cammina all’Esposizione Internazionale di Roma nel 1911.
La mostra propone opere di scultori italiani in gran parte presenti nelle collezioni della Galleria nazionale d’arte moderna, fra i quali Medardo Rosso, legato allo scultore francese

da sentimenti di ammirazione e conflittualità; da altre collezioni sia pubbliche che private provengono opere di artisti che hanno trovato nella plastica di Rodin un modello ispirativo che arriva fino alle soglie degli anni Quaranta. Nel primo decennio del Novecento Rodin dominava indiscutibilmente lo scenario della scultura europea come un gigante con il quale confrontarsi, un passaggio obbligato che bisognava comunque attraversare per passare oltre. Le numerose partecipazioni di Rodin alle principali esposizioni italiane esercitarono una decisiva influenza su una generazione di scultori che avvertiva la necessità di liberarsi dalle formule abusate dell’accademismo, del naturalismo, del simbolismo.

La rilettura operata da Rodin di Dante e Michelangelo nella straordinaria Porta dell’Inferno, la rivisitazione della statuaria antica come fonte vitale per la modernità, costituirono un potente veicolo di penetrazione all’interno della cultura italiana ancora pervasa da concezioni idealistiche e nazionaliste e quindi già favorevolmente predisposta ad assorbire le novità del maestro francese. La selezione delle opere esposte, lungi dall’essere esaustiva, mette in luce confronti e derivazioni da modelli rodiniani, a partire dai temi danteschi nelle sculture di Carlo Fontana e Domenico Trentacoste, e dalla diffusione del ‘non finito’ michelangiolesco, spesso privato dell’originaria componente neo-platonica, inteso come dualismo-contrasto tra il modellato levigato della figura e la materia scabra, come si può constatare nel monumento a Segantini La Bellezza liberata dalla materia di Leonardo Bistolfi, nella bellissima serie dei sei Bassorilievi in marmo rosa di Libero Andreotti, nella Testa di Arturo Dazzi della Galleria d’arte moderna di Roma Capitale, ma anche in applicazioni meno drammatiche (Trentacoste, Nudo di donna, Quadrelli, Testa di donna)
Nel secondo decennio del secolo, la vasta produzione scultorea del maestro francese continua a fornire prototipi formali per opere di segno completamente mutato, come nella Lupa di Graziosi, che replica in una sensuale versione femminile il modello originario dell’Ugolino della Porta dell’Inferno, o negli Amanti di Prini, rielaborazione in chiave secessionista del più celebre Bacio. Mentre si affievolisce l’ondata del michelangiolismo e la scultura tende sempre di più verso la sintesi delle forme, la poetica squisitamente rodininiana del ‘frammento’, del torso, del corpo senza testa, della figura parziale come opera compiuta, è stata feconda di sviluppi per l’arte italiana successiva agli anni Dieci e nel primo dopoguerra (Zanelli, Ninfa dormiente; Prini, Torso). Dopo la guerra, dopo la morte di Rodin nel 1917, il clima culturale e politico italiano, orientato verso il ritorno all’ordine e alla strutturalità architettonica dei volumi, sembra relegare sempre più lo scultore francese al XIX secolo. Ma la vitalità della sua scultura sopravvive ancora, tra ricorrenze e consonanze, nell’assimilazione citazionista, personalissima e geniale, di Arturo Martini.

Orari di apertura
martedì - domenica dalle 10.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.45)
Chiusura il lunedì

Biglietto integrato mostra – museo
12 € intero + spese d'agenzia
ridotto 9,50 € + spese d'agenzia



sabato 8 febbraio 2014

Non fatevi rubare il tempo per leggere



Nasce a Roma una scuola di lettura

Che storia è questa? Dopo tante, forse troppe scuole di scrittura, arriva una scuola di lettura. Si può imparare a leggere? Sì, a leggere meglio. A difendere il tempo della lettura. A non temere i grandi classici.

La scuola di lettura, legata alla rivista Orlando Esplorazioni, è pensata come una palestra itinerante: diversi luoghi della città di Roma - librerie, aule universitarie, scuole – ospiteranno “lezioni di lettura” tenute da scrittori, giornalisti, studiosi, librai, editori. Non seguendo la logica della presentazione, del reading o dello show, ma il filo di un percorso di approfondimento. Sarà, appunto, come tornare a scuola: una scuola libera e creativa in cui magari riavvicinare classici che non abbiamo il coraggio di affrontare, tenersi aggiornati sulle novità editoriali al di là dei best-seller del momento, aprire finestre sulle tendenze letterarie internazionali, comprendere le dinamiche del lavoro editoriale e conoscere la prospettiva e i consigli dei librai, ma anche semplicemente sedersi e ascoltare degli “audiolibri viventi” con qualcuno che subito spiega e analizza cosa è stato letto… Un cantiere di formazione letteraria permanente. Andare a scuola di lettura può diventare uno spazio ritagliato ogni settimana, fra il lavoro, la palestra e tutto il resto: per non rinunciare ai libri nella nostra vita.
Per partecipare alla Scuola di Lettura è necessario iscriversi alla Associazione Culturale Orlando (link alla pagina di iscrizione)


PROGRAMMA SCUOLA DI LETTURA

FEBBRAIO – MAGGIO


Domenica 16 Febbraio ore 11 Teatro de’ Servi (Via del Mortaro, 22, Roma)
AVETE MAI DAVVERO LETTO “PINOCCHIO”?
Incontro con DACIA MARAINI


Mercoledì 25 febbraio ore 18 ARION MONTECITORIO (Piazza Montecitorio, 59, Roma)
C’era una volta un pezzo di legno… e uno scrittore
Chi era Carlo Collodi?
Con Rossana Dedola e gli audiolibri viventi


“RILEGGERE” FELLINI
Tra cinema e letteratura
Gli ultimi tre film del grande regista
Venerdì 28 febbraio ore 19  Libreria Empiria Via Baccina 79
Proiezione film “Ginger&Fred”
Venerdì 21 marzo ore 19 Libreria Empiria Via Baccina 79
Proiezione film “Intervista” (Interviene Gianfranco Angelucci)
Venerdì 11 aprile ore 19 Libreria Empiria Via Baccina 79
Proiezione film “La voce della luna”

Giovedì 20 marzo ore 18,30 Arion Monti (Viale Cavour, 255, Roma)
Dall'altra parte della vita. Avete mai letto Céline?
Con Alessio Dimartino e gli audiolibri viventi

Sabato 29 marzo ore 11 Dante Alighieri (Piazza Firenze, 27 - Roma)
UN VIAGGIO NEL TEATRO DI OGGI
Tendenze, scritture, emozioni della scena contemporanea
Con Simone Nebbia

Sabato 5 aprile ore 11 Dante Alighieri (Piazza Firenze, 27 - Roma)

UN AMORE PORTOGHESE: DUE ROMANZI DI TABUCCHI
Paolo Di Paolo e Romana Petri leggono “Requiem” e “Per Isabel”

Mercoledì 9 aprile ore 18 Università Ecampus (Via Del Tritone, 169 - Roma)
UN VIAGGIO NEL TEATRO DI OGGI
Tendenze, scritture, emozioni della scena contemporanea
Con Simone Nebbia

Sabato 6 Maggio Dante Alighieri ore 11 (Piazza Firenze, 27 – Roma)
I ROMANZI D’AMORE DELLA NOSTRA VITA
Incontro con CHIARA GAMBERALE

Giovedì 15 maggio ore 18 Università Ecampus (Via Del Tritone, 169 - Roma)
Un vero scrittore, prima di tutto, è un lettore
Storie di scrittori che leggono, da Petrarca al Novecento
con Luca Marcozzi

Giovedì 22 maggio ore 16
Passeggiata letteraria nei luoghi di ALBERTO MORAVIA
Partenza all'Ara Pacis

 Sabato 24 maggio ore 11 Dante Alighieri (Piazza Firenze, 27 – Roma)
LA LINGUA, LE EMOZIONI, LA CULTURA
Incontro con TULLIO DE MAURO


http://www.orlandoesplorazioni.com/index.php?option=com_content&view=article&id=35&Itemid=145

Marija Gimbutas. LA CIVILTA' DELLA DEA: il mondo dell'antica Europa



Marija Gimbutas. LA CIVILTA' DELLA DEA: il mondo dell'antica Europa

Biblioteca nazionale centrale di Roma - In collaborazione con Stampa Alternativa

11 febbraio, 2014 - Presentazione volume

Marija Gimbutas
LA CIVILTA' DELLA DEA
Il mondo dell'antica Europa - Volume 2



11 febbraio 2014 ore 16.30

Ne parlano:
Rossana Dedola
Maria Antonietta Fugazzola Delpino
Barbara Barich
Mariagrazia Pelaia

Modera
Luciana Marinangeli

con ceramiche dal vivo di Stefano Panzarasa

Secondo la manifesta intenzione di Marija Gimbutas, La civiltà della Dea si divide in due parti: nella prima la studiosa elabora la mappatura delle popolazioni e delle culture d'età neolitica in Europa, a partire da un primo nucleo sud-orientale che progressivamente si espande verso Nord e Occidente. In questo secondo volume, Marija Gimbutas unifica popolazioni e culture in una civiltà denominata "Antica Europa", nel segno di una Grande Dea creatrice che guida i popoli verso una convivenza pacifica ed egualitaria.
Uno scenario supportato da una poderosa mole di dati e dal meticoloso e puntuale esame della religione, della scrittura, della struttura sociale, che si conclude con l'analisi del suo declino attribuito alla comparsa degli indoeuropei Kurgan, bellicosi e patriarcali.
Marija Gimbutas, nata in Lituania nel 1921, dopo l'occupazione sovietica si trasferisce in Germania e nel 1949 come rifugiata negli Stati Uniti dove, alla Harvard University, si specializza nell'archeologia dell'Europa orientale. Dirige campagne di scavo nei Balcani e in Italia meridionale in siti dell'età neolitica. I suoi ultimi tre libri sono quelli che hanno suscitato maggiore interesse a livello mondiale: The Goddesses and Gods of Europe, The Language of the Goddess  e The Civilization of the Goddess, l'opera qui presentata è per la prima volta tradotta in italiano. Nel 1963 le viene offerta la cattedra di Archeologia europea all'Università di California, che occupa fino al 1989. Muore a Los Angeles nel 1994. 
Info:
Ufficio stampa e promozione culturale

Tel. 064989344
e-mail: ufficiostampa@bnc.roma.sbn.it