giovedì 26 dicembre 2013

MOSTRA PERMANENTE ALL'AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA DELLA COLLEZIONE SINOPOLI


Nasce il Museo Aristaios. Grazie all’accordo di valorizzazione tra il Mibac, Roma Capitale e la Fondazione Musica per Roma, la collezione Sinopoli è diventata museo.
La Sala del Peduncolo, uno spazio di oltre 300 mq all’interno dell’Auditorium, accoglie ora in modo permanente  le 161 opere acquistate dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali dagli eredi del Maestro Giuseppe Sinopoli, appassionato collezionista.
Le opere esposte, importanti reperti di natura archeologica, si estendono da un periodo che va dalla ceramica minoica del 3200 a.C. ad opere d’arte provenienti dalla Magna Grecia del 300 a.C., testimoni di varie fasi di passaggio che hanno determinato la nascita e lo sviluppo delle diverse culture.
In esposizione, in grandi teche trasparenti, esemplari della produzione minoica, micenea, geometrica, corinzia, laconica, greco - orientale, attica a figure nere e rosse, italiota a figure rosse e produzioni ceramiche indigene della Daunia (Apulia). Inoltre, anche un vaso in marmo di produzione cicladica (3200-2700 a.C.), vasellame in bronzo etrusco e magno-greco e una serie cospicua di statuette prevalentemente votive, raffiguranti divinità e devoti, ma anche animali. Di qualità eccezionale i reperti riferibili alla produzione attica: sono presenti opere dei principali pittori a figure nere, tra cui Lydos, il Pittore di Lysippides, esponenti della cerchia di Nikostenes, e dei pittori attici a figure rosse, come il Pittore di Syleus e di Eretria.
Tra i reperti  si distinguono, fra gli altri, alcuni pezzi insoliti come un cubo di terracotta dipinta a lati concavi di incerta destinazione d’uso, forse un gioco per bambini o una brocchetta di impasto con beccuccio, forse da identificare con un poppatoio.
I lavori di riqualificazione e allestimento del museo, su progetto dello studio Alvisi Kirimoto, sono stati realizzati con fondi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e con il contributo della Camera di Commercio di Roma. Promosso da: Mibac -Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, Roma Capitale Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico, Fondazione Musica per Roma. Con il contributo della Camera di Commercio di Roma.

Ingresso libero
Orario invernale: da ottobre a marzo dalle 11 alle 18. Domenica e festivi dalle 10 alle 18.
Orario estivo: da aprile a ottobre dalle 11 alle 20. Domenica e festivi dalle 10 alle 20.
1 gennaio ore 12-18
chiuso il 24 dicembre


Si informa che in occasione di particolari eventi gli spazi espositivi potrebbero essere non accessibili al pubblico.
Per info 06 80241281

La Sardegna dei 10.000 Nuraghi Simboli e miti dal Passato

SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELL’ETRURIA MERIDIONALE
MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VILLA GIULIA

 COMUNICATO STAMPA

Verrà inaugurata il 14 dicembre 2013 nella splendida cornice del Museo Nazionale Etrusco di Villa
Giulia, e si protrarrà fino al 16 marzo 2014, la mostra La Sardegna dei 10.000 Nuraghi. Simboli
e miti dal Passato.
È la prima volta che la civiltà nuragica della Sardegna è protagonista a Roma e lo fa attraverso una
esposizione di grande fascino, che svela i segreti di una civiltà antichissima come quella che ha
realizzato i nuraghi e che dalla Sardegna ha intessuto relazioni commerciali e culturali con le altre
popolazioni insediate nel Mediterraneo, e anche con l’Etruria meridionale. Mai prima d’ora i
bronzetti sardi qui rinvenuti erano stati esposti accanto a quelli ritrovati sull’isola.
Sviluppatasi in un lungo arco cronologico, tra l’età del Bronzo e gli inizi dell’età del Ferro (XVIIIX
sec. a.C.), la civiltà nuragica, che prende nome dal singolare e imponente monumento che la
caratterizza, il nuraghe, spicca nel panorama dell’Europa antica per varietà e ricchezza delle sue
manifestazioni culturali.
Tra XVII e XIII sec. a.C. l’occupazione sistematica e capillare del territorio portò all’edificazione di
migliaia di nuraghi sia semplici che complessi, distribuiti in sistemi insediativi costituiti da un
numero variabile di torri, di abitati e di luoghi di culto funzionali al controllo delle risorse. Oggi
queste architetture megalitiche, i cui elevati si ergevano in origine ben oltre i 20 metri, imprimono
al paesaggio sardo un segno inconfondibile. Queste imponenti costruzioni, che hanno richiesto un
eccezionale impiego di forza-lavoro, erano sede di attività legate all’esercizio del potere politico,
amministrativo, militare e religioso, manifestazione evidente della forza e della ricchezza della
comunità.
Il profondo cambiamento che coinvolge la civiltà nuragica intorno al XII secolo a.C. interrompe la
costruzione di questi monumenti. Il contesto socio-economico vede una riorganizzazione generale
delle comunità in un sistema fortemente gerarchico.
È questo il periodo in cui i Nuragici ebbero un ruolo da protagonisti e la Sardegna fu al centro di
intensi scambi di uomini e merci, punto di transito delle rotte verso Occidente e Oriente. Navigatori
essi stessi, i Nuragici furono sagaci interpreti di nuove tecniche metallurgiche, apprese ed elaborate
in modo originale, e quindi ritrasmesse in tutto il Mediterraneo.
In questo contesto culturale le élites, per legittimare il proprio potere politico e religioso e garantirsi
sentimenti di adesione collettiva, ricorsero al passato illustre. Per questo motivo riprodussero il
nuraghe sia in pietra, con i grandi simulacri presenti nei luoghi di culto e nelle capanne delle
riunioni, sia in bronzo, come singoli oggetti oppure come parti di rappresentazioni più complesse
quali gli alberi maestri delle navicelle oppure i cosiddetti “bottoni”, che divengono dei doni
cerimoniali.
Il modello di nuraghe diventa il Simbolo di un Simbolo, l’elemento aggregante della comunità, la
bandiera, espressione dell’unità sociale e dell’autodeterminazione della forza collettiva. E intorno al
modello si crea un importante apparato figurativo, immagine del popolo dei nuraghi e un insieme di
arredi e corredi liturgici fondamentali per l’espletamento dei culti e dei rituali che rappresentano il
background intorno al quale si crea una tradizione e si realizza il mito.
La Mostra di Villa Giulia è stata suddivisa in 4 sezioni.
La prima Immagini di un popolo ruota intorno ad un documentario (regia di Roberto Cretton testi
di Franco Campus e Pina Maria Derudas). Le architetture, la vita quotidiana e la sfera del sacro
vengono proposti con l’ausilio di suggestive scene di fiction e ricostruzioni virtuali, accompagnate
da musiche anche originali, attraverso una chiave di lettura che mette l’accento soprattutto sugli
aspetti sociali e sul ruolo che occupa l’Isola delle Torri, protagonista di primo piano sulla scena
Mediterranea fra l’età del Bronzo e l’età del Ferro.
La seconda sezione dal titolo I Luoghi e i simboli offre uno spaccato dei luoghi della poliedrica
civiltà nuragica. Un percorso geografico si dipana dal nord al sud dell’isola e interessa le numerose
località che hanno restituito il simbolo di questa civiltà: manufatti in bronzo o pietra riproducono in
varie dimensioni il nuraghe.
Nella terza sezione Identità e Orizzonti si intende sottolineare il ruolo del monumento quale bene
riconosciuto sia oggi che nel passato. Due figure di guerrieri, un arciere e un “pugilatore”,
riproducono fedelmente le grandi statue in pietra provenienti dallo straordinario complesso cultuale
e funerario di Mont’e Prama. L’allestimento ricrea in scala reale interni di nuraghi, altari sormontati
da spade votive, scenari ed ambientazioni in un quadro di grande suggestione.
La quarta ed ultima sezione Simboli e segni della memoria focalizza l’attenzione sulla funzione
che le riproduzioni di nuraghe ebbero nel contesto di origine. Le navicelle votive con l’albero
maestro conformato a torre, con animali sulle murate, sono chiaramente espressione di una
narrazione e segni del potere: nuraghi in bronzo, doni cerimoniali, sono funzionali ad instaurare
un’alleanza fra uomini e dei. Verranno esposte opere poco note al grande pubblico provenienti dai
più importanti musei nazionali e civici della Sardegna, testimoni di un racconto mitico e della
memoria culturale del popolo nuragico.
L’esposizione - rielaborazione di quella sarda “Simbolo di un simbolo”, inaugurata nell’ottobre del
2012 nel piccolo centro di Ittireddu (SS), finanziatore dell’evento, e poi ospitata al Museo “G. A.
Sanna” di Sassari fino al 30 novembre 2013, è corredata da un catalogo, che accoglie i contributi di
numerosi studiosi e approfondisce le tematiche presentate in Mostra.
Durante la giornata inaugurale il pubblico potrà rivivere le antiche atmosfere musicale sarde fin
dalla mattinata, grazie alle esibizioni del coro polifonico sardo Associazione culturale coro di
Ittireddu diretto dal maestro Silvio Bossi e del gruppo folk “Santu Jagu” di Ittireddu.
L'iniziativa, promossa dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell'Etruria meridionale e dal
Comune di Ittireddu, sosterrà la popolazione della Sardegna colpita dall'alluvione attraverso la
Caritas - Parrocchia Nostra Signora De La Salette di Olbia (IBAN IT 42 M 03359 01600
100000069823, causale: EMERGENZA ALLUVIONE OLBIA)

mercoledì 25 dicembre 2013

COME DISEGNARE UN LABIRINTO

Ripeto un mio post di qualche tempo fa con il mio commento odierno:

COME DISEGNARE UN LABIRINTO

Tratto e riveduto dal mio romanzo Amori e sapori in Sabina. Ricette e spiritualità.

Come disegnare un finger labyrinth.
Tracciare il “seed pattern” per disegnare un labirinto unicursale a sette circuiti (che è quello classico di Cnosso).
SEED PATTERN
Partendo da questa croce con quattro punti e quattro angoli, il ”seed pattern” appunto, si iniziano a tracciare le linee curve dal braccio superiore della croce all’inizio dell’angolo di destra, poi dal’angolo di sinistra al punto di destra, dal punto sinistro al secondo braccio dell’angolo destro, dal secondo braccio dell’angolo sinistro al braccio destro della croce, dal braccio sinistro della croce all’angolo destro in basso, dall’angolo in basso a sinistra al punto in basso a destra, dal punto in basso a sinistra al secondo lato dell’angolo in basso a destra e infine dal secondo braccio dell’angolo sinistro in basso al braccio inferiore della croce.
Questo se si vuole avere l’ingresso del labirinto sulla sinistra. Se si vuole entrare da destra si inverte il procedimento.
Sembra difficile, ma basta prenderci la mano. E’ divertente e rilassante.
ILLUSTRARE SUCCESSIONE 
PS - Per chi fosse interessato al libro si può acquistare ormai solo da Fiorditè a Roma, alla libreria Moderna a Rieti e da me. Ne sono rimaste pochissime copie. 
Il libro purtroppo ora è esaurito. 25.12.2013, ma lo potete trovare come ebook al seguente link di Amazon:

http://goo.gl/LIjpdv

PICCOLE COSE

I miei nipoti mi hanno regalato il libro di Stephen Littleword "Piccole cose" e voglio condividere con voi queste poche righe dell'introduzione:

"...Scrivo per dire al mondo un messaggio semplice e chiaro: io sono un uomo qualunque, in una città qualunque, con un cuore qualunque. Griderò al mondo che chiunque ha un potere, può trasformare il piccolo in grande, la terra in cielo, le speranze in conquiste, ognuno di noi può essere chi desidera essere, può immaginare cose folli e viverle davvero.
E' forse un uomo qualunque che in un giorno qualunque, alzandosi dal letto, deciderà di sovvertire le regole, creare un mondo nuovo e, magia, ci riuscirà davvero.
Il mondo ha bisogno di uomini qualunque che vedono, creano, sperano, sovvertono, a volte cadono, ma non smettono di disegnare una via, dove non esiste sentiero battuto."

Questo è il momento adatto per meditare su queste parole.
Buone Feste!

venerdì 20 dicembre 2013

Il Labirinto della “Mappa Mundi” di Hereford

Ringrazio Giancarlo Pavat per questo interessantissimo articolo.



"La terra dimentica dei Templari”, dedicato al misterioso “Cristo nel labirinto” di Alatri ed a un labirinto simile rintracciato a Grinstad in Svezia, pubblicato sul numero 42 dello scorso aprile, un lettore di FENIX di Roma, ci ha scritto segnalandoci l’esistenza di un ulteriore labirinto uguale a quello di Chartres e quindi a quelli di Alatri e della Scandinavia.
Particolare della Mappa Mundi di Hereford  
Questo labirinto, che il lettore ha visto durante una sua vacanza in Inghilterra, si trova effettivamente dipinto su una splendida mappa medievale conservata nella cattedrale di Hereford nel Regno Unito.
Eravamo ovviamente a conoscenza di questa vera e propria opera d’arte medievale ma ringraziamo comunque il lettore per averci dato l’occasione di parlarne.
Nota con il termine latino di “Mappa Mundi”, ovvero “Mappa del Mondo”, pur essendo senza data si ritiene sia stata dipinta tra il 1276 ed il 1283 in Inghilterra da Richard de Haldingham de Lafford, identificabile, secondo alcuni storici britannici, con “Riccardo de bello”, prebendario di Lafford nella diocesi di Lincoln e vissuto nella seconda metà del XIII secolo. Ma si ignora chi fossero i committenti.
La mappa ha un diametro di circa 1,58 metri e rappresenta il mondo allora conosciuto, secondo una convenzione che deriva dall’epoca romana.
Come leggiamo in una scritta nell’angolo destro, che recita “Descriptio Orosii de Ornesta sicut Ostenditur Mundi”, la “Mappa di Hereford” si basa soprattutto sul VII Libro dell’Ormesta, opera di Orosio, scrittore cristiano del V secolo d:C., in cui era contenuta una descrizione dell’Orbe. A sua volta Orosio si rifaceva sia ai contenuti della Bibbia e degli scritti del grande Plinio.
Il mondo della mappa è circolare, con Gerusalemme al centro. L’Asia (l’Oriente) è posta nella parte superiore della mappa; l’Europa (il Settentrione) nella parte sinistra e l’Africa (il Meridione) nella parte destra.
Il modello della “Mappa di Hereford” forse fu l’enorme “Mappa di Ebstorf” (XIII secolo),

Mappa di Ebstorf
anch’essa rotonda con un diametro di 3,6 metri, forse copia medievale di una mappa romana del IV secolo. Scoperta nel XIX secolo nel convento benedettino di Ebstorf in Bassa Sassonia (Germania), se ne sono perse le tracce in circostanze mai chiarite, forse è andata distrutta durante i bombardamenti del 1943.
Relativamente al labirinto segnalato dal lettore dobbiamo cercare sulla mappa la rappresentazione dell’isola di Creta. Sull’isola è stato dipinto il labirinto di Cnosso.
Non possiamo sbagliarci visto che le scritte, sorta di didascalie, non lasciano dubbi: Tra l’altro leggiamo la parola “Mons Ida”, la cima più alta di Creta e, soprattutto, la frase “labirintus id est domus Dedali”.


Particolare labirinto di Hereford – disegno di G. pavat
Il fatto è che Richard di Haldingham, per rappresentare il labirinto costruito dal mitico architetto Dedalo, nonostante tutte le descrizioni classiche lo indicassero avente forma quadrata o rettangolare e, ovviamente multicursale, ha scelto di utilizzare il cosiddetto modello Chartres, “Chartres type”, come dicono , impropriamente, gli Inglesi.
Labirinto di Chartres – disegno di G. Pavat
Infatti, la mappa, citata dal Kern nel suo fondamentale studio sui labirinti del 1981 (edizione italiana: “Labirinti. Forme ed interpretazioni. 5000 anni di presenza di una archetipo”, Feltrinelli), proprio per la presenza del labirinto “Chartres-type”, viene compresa nell’elenco di questa tipologia di labirinti. Come, d’altronde, fa anche Jeff Saward, una delle massime autorità mondiali su questa tematica.
A questo punto si pongono alcuni quesiti tutt’altro che fine a se stessi. Perché Richard di Haldingham per dipingere il labirinto del mito classico scelse il modello della cattedrale di Chartres?
Siamo proprio sicuri che abbia voluto copiare proprio quell’esemplare?
Attenendoci all’elemento oggettivo delle date di realizzazione della “Mappa di Hereford” nulla impedisce che l’artista inglese abbia avuto modo di vedere il pavimento della navata della cattedrale francese. E questo prendendo per buona la datazione del labirinto di Chartres accettata da gran parte degli storici dell’arte. Ovvero la prima metà del XIII secolo.
Ma se osserviamo attentamente il dedalo di Hereford si vede che ha i meandri ad angolo retto, non ha la “rosa esalobata” al centro e nemmeno la ghiera dentata esterna.
Praticamente è identico all’esemplare di Lucca e a quello di Alatri. Quello sul taccuino dell’architetto francese di Villard de Honnecourt (XIII secolo), ricordiamolo, (sebbene venga indicato come “labirinto di Chartres”) è in realtà speculare ad esso. 

 Taccuino di Villard de Honnecourt 
 Con la massima cautela ci permettiamo di avanzare una ipotesi. Forse Richard di Haldingham ha copiato quel modello di labirinto (che oggi identifichiamo, ripeto, impropriamente come “Chartres-type”, ma che all’epoca aveva probabilmente un altra denominazione) perché era, per così dire, di moda. Era il modello (non l’unico, ricordiamo che ce n’erano a che di ottagonali, esagonali e quadrati) più in voga che circolava in Europa al tempo.
Oppure, come abbiamo già detto in altre sedi, venne scelto deliberatamente quel modello perché quel determinato percorso unicursale rimandava a significati noti soltanto ad un ristretta cerchia di iniziati, appartenenti a corporazioni di architetti, scalpellini, pittori.
Questo confermerebbe che il modello dei labirinti di Alatri, Santa Maria in Aquiro a Roma, Lucca, Pontremoli e Grinstad non è Chartres, ma un altro esemplare.
Forse solo disegnato su qualche pergamena o codice, oppure realizzato materialmente. In questo caso, se doveva rappresentare il concetto di labirinto oppure le allegoriche valenze di cui veniva investito, allora potrebbe essere stato verticale e non orizzontale. E quindi, ricollegandoci a quanto già esposto in precedenza, il più antico potrebbe proprio essere quello di Alatri.

Cristo nel labirinto di Alatri – Foto del Comune di Alatri
Oppure l’archetipo è da qualche altra parte. E se mai è esistito, potrebbe ancora attendere che qualcuno lo riporti alla luce. La ricerca continua.
GIANCARLO PAVAT
Mappa Mundi di Hereford XIII secolo (UK) 


giovedì 19 dicembre 2013

GLI ALTRI MIEI DUE ROMANZI IN EBOOK

E ora anche gli altri miei due romanzi li troverete su Amazon Kindle in ebook scaricabili anche gratuitamente.

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martedì 17 dicembre 2013

FORMAGGI BIO NEL SOTTOBOSCO DEL TE'

Il Pu-ehr. Un tè antichissimo e dai sentori particolari. Muschio, funghi e sentori di bosco. Prodotto noto anche per le sue proprietà anticolesterolo, definito dagli orientali "brucia grassi", il Pu-ehr è spesso bevuto da solo.
Noi proveremo ad abbinarlo a formaggi biologici selezionati da DOL "Di Origine Laziale" attività specializzata nella selezione dei migliori prodotti enogastonomici della nostra regione.

5 Pu-ehr in una degustazione verticale discendente sino al 1969 abbinati a 5 particolarissimi formaggi laziali
Un incontro tra oriente e occidente

CHI: l'amico GiUSTINO CATALANO, esperto enogastronomico docente dell'Ufficio Educazione Slow Food

DOVE: Fiorditè via Raffaele de Cesare 98- Roma

QUANDO: giovedì 19 dicembre ore 19,30

COSTO: 20,00 euro

PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA 0688653263
fiordite@yahoo.it"

VISITA CULTURALE E CONCERTO - VIENI A SCOPRIRE CON IL FAI L'ORGANO DOM BEDOS-ROUBO IL 27 DICEMBRE

VISITA CULTURALE E CONCERTO 27 dicembre 2013 - ore 17
Pontificio Organo Dom Bedos Roubo Benedetto XVI di Rieti
Visita, lezione interattiva e concerto d'organo e corali

Un’idea ambiziosa perseguita con passione e determinazione dai componenti del Comitato San Domenico, un capolavoro realizzato seguendo rigorosamente i progetti settecenteschi de L'Art du Facteur d'Orgue di Dom Bedos de Celles (1765) e de L’Art du Menuisier (1768 – 1770) di Mr. Roubo le Fils, un gioiello della città di Rieti: l’organo Dom Bedos – Roubo, opera dell’organaro Barthelemy Formentelli e dell’ebanista Sergio Bellani di Bovolone, ha visto la luce nel 2008 per donare ad appassionati e “profani” sonorità antiche e suggestive di uno strumento unico al mondo, il Pontificio Organo Dom-Bedos Roubo Benedetto XVI.
Il 27 dicembre la Delegazione di Rieti apre le porte della Chiesa di San Domenico (piazza Beata Colomba, centro storico Rieti) per una visita guidata dal conservatore Filippo Tigli, dedicata a quanti desiderino scoprire la storia di questo monumento.
Alla visita seguirà il concerto di organo e corali “In nativitate Domini”
Si ringraziano per la gentile disponibilità il Prefetto Chiara Marolla per il Fondo Edifici di Culto e Mons. Luigi Bardotti per il Comitato San Domenico Onlus.
Programma:
ore 17.00 – Visita guidata e laboratorio interattivo a cura di Filippo Tigli
ore 18.30 – Concerto d’organo e corali “In nativitate domini”
Informazioni: tel. 338 4096399 – 349 0910728 - email delegazionefai.rieti@fondoambiente.it
Adulti: 5 euro
Iscritti FAI: 3 euro
Bambini fino a 10 anni: gratis
http://www.fondoambiente.it/Chi-siamo/Index.aspx?q=rieti#sthash.KCsLYPAt.dpuf



lunedì 16 dicembre 2013

MEDITAZIONE GLOBALE DEL SOLSTIZIO D’INVERNO 21 DICEMBRE 2013



Vi invitiamo ad unirvi a noi a distanza in una celebrazione globale del Solstizio d’Inverno, il 21 dicembre 2013. Questa è un’occasione ideale per riunirsi e onorare la svolta del ciclo annuale, che gli antichi romani chiamavano Dies Natalis Invicti Solis, il giorno natale del Sole Invincibile.

È un momento di rinascita, in cui esiste l’opportunità di abbracciare e fecondare i nostri sogni più elevati, lasciando andare i mali del passato, aprendoci alle benedizioni del presente e stabilendo intenzioni luminose per il futuro. Soprattutto, il Solstizio è la celebrazione del ritorno del Sole, la vittoria sulla morte e dei nostri limiti umani, che trionfa invincibile proprio al culmine del buio, liberando la nostra anima nella piena luminosità della sua vera natura.

Il Sole rappresenta il Divino, la Luce, Dio e qualunque espressione di massima sacralità e amore esistente dentro e fuori di noi. Il vantaggio del Sole è che è riconoscibile come fonte di luce per l’intera umanità, laddove ogni tradizione religiosa indica attributi distinti per descrivere il sacro, spesso in acceso antagonismo tra loro. Il Sole unifica perché si fonda sull’esperienza diretta della Luce, disponibile per tutti, oltre tutte le differenze religiose e sociali. Per ulteriori informazioni sul Solstizio d'Inverno vedi http://astrosciamanesimo.blogspot.it/2013/12/il-solstizio-dinverno.html.

La pratica seguente è un evento di guarigione spirituale a distanza, aperto a chiunque si sente ispirato a partecipare ovunque nel mondo. Questo testo copre il territorio italiano, per l'evento internazionale con testo in inglese clicca qui.

Questa meditazione ha luogo in qualsiasi momento di sabato 21 dicembre 2013 (l’equinozio esatto è alle 12:11), sebbene sia preferibile svolgerla dopo il tramonto, nelle ore buie. La pratica può durare un minimo di 20 minuti. Se vuoi unirti a noi fisicamente, teniamo questa meditazione a Terra di Luce, Corvaro (Rieti), vedi: https://www.facebook.com/events/169427379934840/

Per l'evento internazionale in lingua inglese vedi https://www.facebook.com/events/572264882843917/

Puoi usare qualunque pratica risuona con la tua intuizione e con il tema del Solstizio d’Inverno. A seguire forniamo alcune linee guida per la celebrazione, secondo il modello che usiamo nella Libera Comunità Terra di Luce.

Nel caso le indicazioni fornite ti appaiono troppo complesse o non risuonano con te, per favore usa qualunque cosa abbia senso per te. Ciò che conta alla fine è prendersi del tempo per concentrarsi su uno scopo di guarigione, invocando la presenza della Luce, così come La comprendi, usando il semplice linguaggio del cuore e mantenendo una costante focalizzazione durante la pratica, preferibilmente per un minimo di 20 minuti.

Indicazioni guida per la Celebrazione del Solstizio d’Inverno:

Durante questa pratica i partecipanti si uniscono in comunione silenziosa per promuovere un intento di guarigione, liberazione e allineamento con la rete della vita, lasciando andare i rancori e le situazioni di conflitto, aprendosi alla presenza risanante della Luce, così come La intendono. La pratica comporta l’uso di una candela o di un camino.

1) Spegni ogni luce artificiale dell’ambiente in cui ti trovi, favorendo la massima oscurità possibile. Sistema la candela spenta in un punto centrale o, se usi un camino, lascialo spento, predisponendo tuttavia la legna e quanto ti occorre per accenderlo in seguito.

2) Stai in piedi rilassato con la spina dorsale eretta, e i piedi piantati sul pavimento. Rivolgiti verso Nord. Porta l’attenzione al respiro e collegati con lo spazio che ti circonda. Percepisci l’intero ambiente, la sua pienezza e il suo vuoto, il visibile e l’invisibile, la Luce e il Buio, permettendo a tutto ciò di collegarsi con altri ambienti vicini e lontani, incluse altre persone, e tutti i partecipanti a questo evento, conosciuti e sconosciuti.

3) Porta la tua attenzione verso il plesso solare. Connettiti con fermezza con l’intenzione di guarigione di questa celebrazione, mentre permetti alla consapevolezza del plesso solare di espandersi progressivamente in tutto il tuo corpo.

4) Considera le esperienze luminose e positive che hai avuto durante l’anno, e sii grato per i doni che ti hanno dato. Sii cosciente di situazioni connesse con la tua intenzione di Luce, ciò che ti dona gioia, amore e qualunque cosa desideri per te stesso e gli altri nella vita. Permetti a tutto ciò di essere sostenuto dalla consapevolezza del plesso solare.

5) Consenti alla tua intenzione di collegarsi con ogni altra intenzione luminosa, permettendo loro di essere parte della stessa Luce e rete della vita. Collegati con una realtà parallela luminosa, una Terra di Luce, dove tutto ciò che vuoi è pienamente realizzato e disponibile per tutti.

6) Considera poi l’oscurità che ti circonda, insieme alle esperienze buie e negative del passato, lasciandole andare con il respiro. Sii cosciente di situazioni nella vita in cui ci sono rancori o problemi difficili, e permetti loro di essere sostenuti dalla consapevolezza del plesso solare.

7) Permetti a questi rancori e problemi di collegarsi con ogni altro rancore o problema possibile, permettendo loro di essere parte dello stesso Buio e rete della vita. Collegati con una realtà parallela luminosa, una Terra di Luce, dove ogni rancore e dolore è pienamente accolto, guarito e trasformato in Luce.

8) Focalizzati ora solo sul Cuore, permettendo all’ambiente di essere totalmente assorbito da esso.

9) Sii consapevole delle parti basse del tuo corpo (ventre, genitali, gambe, caviglie, piedi), incluso tutto ciò che è sotto di te, fino al centro della Terra, il Buio e l’oscurità più profonde, e collegalo con il tuo Cuore.

10) Sii consapevole delle parti alte del tuo corpo (spalle, gola, testa), incluso tutto ciò che è sopra di te, la Luce, fino al cielo, e collegalo con il tuo Cuore.

11) Permetti alle parti alte e basse di essere assorbite dal Cuore, così che alla fine c’è solo il Cuore. Ricevi una benedizione incondizionata dal Cuore. Permetti al mondo esterno di emanare dal Cuore e prendere la forma energizzata e rinnovata del tuo corpo fisico e dell’ambiente circostante.

12) Accendi la candela o il camino, sentendo che compi questo gesto con la ferma volontà di dare spazio alla Luce. Permetti alla Luce di operare dentro e fuori di te. Rimani per alcuni minuti in silenzio, dinanzi alla fiamma della candela o al fuoco del camino.

13) Ritorna alla coscienza ordinaria, consentendo a questo processo di continuare per pochi minuti ad un livello sottile. Prendi del tempo per tornare completamente alla coscienza ordinaria, stirati, alzati, cammina, bevi un po’ d’acqua, ecc.

14) Riconosci quello che ti è successo e come ti sei sentito. Prendi nota di qualsiasi cosa di importante per te. Se vuoi, condividi la tua esperienza in questa pagina, o sul nostro blog (http://astrosciamanesimo.blogspot.it/2013/12/meditazione-del-solstizio-dinverno-21.html), o privatamente con noi (info@terradiluce.org) e/o altre persone.

Il Solstizio d'Inverno


Con l’entrata del Sole in Capricorno, il 21 dicembre 2013 alle 12:11 ora italiana, contempliamo la notte più lunga, l’apice dell’oscurità. 

Il Sole raggiunge il punto più basso e il culmine dell’oscurità nell’emisfero settentrionale, mentre nell’emisfero meridionale è esattamente l’opposto. 

Questa constatazione è sufficiente a svelare uno dei più significativi misteri della vita, la continua e mutua interazione tra opposti e la loro presenza simultanea al di là della nostra percezione limitata di ciò che sembra essere presente.

Nell’emisfero settentrionale il Solstizio d’Inverno rappresenta l’ingresso nell’inverno e nel Nord. È un momento di cambiamento di marcia interiore, in cui abbiamo l’opportunità di rallentare e perfino di fermarci o invertire la marcia. 

È un momento in cui possiamo mettere in discussione tutte le cose che diamo per scontate su noi stessi, i nostri presupposti, mettendo da parte l’interazione meccanica con il mondo e cercando di raggiungere la matrice. Lo scopo è permettere ai nostri intenti e ad ogni ulteriore azione che possiamo intraprendere, di scaturire da una comprensione profonda della vita, lasciando andare la mente condizionata basata sulla paura e sull’ignoranza.

L’inverno è un periodo ideale per abbandonare le restrizioni della nostra percezione, sciogliere le catene arrugginite dell’anima e permetterle di liberarsi. 

L’inverno è pure un momento importante di connessione tra il visibile e l’invisibile, il corpo e lo spirito. Il Solstizio d’Inverno, e la settimana seguente, in particolare, è sempre stato tradizionalmente un periodo per riconoscere i cicli della Terra, per rallentare e acquisire consapevolezza di ciò che sta accadendo nella vita, da dove veniamo, dove stiamo andando, dove siamo e cosa veramente conta in questo viaggio.

Questo periodo dell’anno è ideale per la ricapitolazione, una pratica estremamente utile per la guarigione spirituale. La ricapitolazione consiste nel riesaminare esperienzialmente la propria vita e lasciar andare emozioni e rancori intrappolati nel passato. 

Questi elementi inconsci sono costantemente riciclati nella nostra storia personale dalla memoria planetaria collettiva, e sono la fonte di tutti i conflitti persistenti e i problemi spiacevoli che sperimentiamo nella vita. Sono ciò che ci tiene bloccati in una realtà separata, impedendo l’accesso a chi realmente siamo. Questi rancori seguitano a causare uno stato continuo di isolamento emozionale, fino a che sono pienamente gestiti e liberati nella rete della vita.

Sul tema della ricapitolazione teniamo il Ritiro del Nuovo Anno, a Terra di Luce (Corvaro, Rieti), 27 dicembre 2013 - 2 gennaio 2014, clicca qui per informazioni.

In occasione del Solstizio d'Inverno teniamo una meditazione planetaria, cui sei benvenuto, clicca qui.

In questo periodo festivo desidero esprimerti la mia gratitudine per essere un lettore di questo blog. E' un privilegio poter comunicare con te, chiunque tu sia e ovunque ti trova.

Sarai il benvenuto se deciderai di partecipare a nostri eventi futuri, presso la Libera Comunità Terra di Luce (clicca qui per il calendario). Siamo a tua disposizione se desideri semplicemente connetterti per condividere le tue esperienze e qualunque cosa è importante per te in questo momento.

LA RICAPITOLAZIONE

I giorni finali dell'anno ci insegnano che per potere aprirci ai nostri sogni e iniziare un nuovo cammino, non possiamo portarci dietro tutto. Si tratta spesso di lasciare andare, talvolta in maniera drastica e definitiva, situazioni e persone che bloccano i nostri potenziali e che sono fonte costante di rancori.

Nelle fasi finali dell'anno le parti luminose del nostro essere prendono forma e si preparano a nascere, tuttavia la gestazione avviene nell’oscurità, mentre esternamente continua a dominare il passato.

La ricapitolazione è un’antica pratica di guarigione finalizzata a lasciare il male del passato ed aprirci alle benedizioni del presente. Il presupposto è che gli eventi passati bloccano energia vitale finché non sono definitivamente elaborati e rilasciati. In caso contrario le memorie del passato continua ad essere trattenute e riciclate nel presente. Investiamo così energie enormi in queste memorie fino a che, proprio come in un computer, lo spazio della memoria si esaurisce, e le nostre vite crollano, si sgretolano o si bloccano.

La ricapitolazione può consentire inoltre a potenziali precedentemente bloccati di rendersi disponibili e raggiungere obiettivi desiderati. Oltre a lasciare il passato, la ricapitolazione permette di definire le proprie vere intenzioni e pianificare il futuro.

Da Astrosciamanesimo

LUNA PIENA DEL 17 DICEMBRE 2013



Luna Piena in Gemelli - 17 dicembre 2013


La Luna Piena è alle 10:28 del 17 dicembre 2013, a 25°36' di Sagittario/Gemelli. Sin dal giorno precedente questo può essere un momento eccitante e pieno di sfide, che ci confronta con le implicazioni dirette dello scopo della nostra anima.

Il Sagittario è considerato il portale multidimensionale tra la realtà di terza dimensione e le dimensioni più evolute, il punto di accesso attraverso cui esseri da universi paralleli entrano nel nostro pianeta. In passato questo portale era rappresentato dall'asse Capricorno/Cancro, che lo è ancora formalmente. Tuttavia, a seguito della precessione degli equinozi, questo punto si è spostato a Sagittario /Gemelli. Questo è riconosciuto come il centro della galassia, dove gli scienziati sono consapevoli di un buco nero misterioso.

Il Sagittario è considerato come l'utero stellare da cui la presente realtà separata fu concepita e nacque. Quindi, quando il Sole transita in Sagittario esiste il potenziale per concepire e fare nascere configurazioni alternative.

Ci sono molte speculazioni riguardo quanto sopra. Quello che conta è essere consapevoli del proprio intento, del proprio bersaglio. Questo bersaglio è la tua intenzione del momento attuale, ciò che ora scegli di creare e accettare nella tua mente come la dimensione migliore possibile per te e gli altri.

I giorni finali del Sagittario ci insegnano che per colpire il nostro vero bersaglio nella vita, occorre smettere di sprecare freccie verso bersagli sbagliati. Per potere aprirci ai nostri sogni più autentici e iniziare un nuovo cammino, non possiamo portarci dietro tutto. Si tratta spesso di lasciare andare, anche in modo drastico e definitivo, situazioni e persone che bloccano i nostri potenziali e che sono oggetto di costanti rancori.

Nelle fasi terminali dell'anno le parti luminose del nostro essere prendono forma e si preparano a nascere, tuttavia la loro gestazione ha luogo nell'oscurità, mentre all'esterno seguita a dominare il passato. Un passato che come una placenta siamo tenuti a liberare, per consentire la nascita. 

Punta dritto al massimo bersaglio che puoi concepire nella vita, esci dalla zona di fumo dei tuoi falsi limiti, lascia ardere la fiamma del tuo cuore, mira più in alto possibile e fai centro con frecce di fuoco.

Il Sole è in Sagittario e la Luna in Gemelli, e questa è la combinazione di Luna Piena, che sarà esatta alle 10:28 del 17 dicembre 2013, a 25°36'. Il Sole e la Luna sono alla distanza massima l'uno dall'altra, e questa lontananza magnifica la Luna, che riceve dal Sole la più grande dose di luce. Allora, bando alle chiacchiere, non importa quanto remoto appare essere il nostro sogno più grande, oggi possiamo iniziare la settimana lasciandoci riempire di luce. In questi giorni possiamo ripetutamente colpire il nostro bersaglio più grande, liberandoci dai compromessi e andando direttamente al sodo. La luce ci assiste con la Luna Piena, e il Solstizio invernale con cui terminerà la settimana. Vi assicuro che non vi sono limiti alla Luce che possiamo ricevere, perché questa Luce siamo noi, arde perenne nel nostro cuore.

Non permettere in alcun modo si tuoi sogni più belli di andare in fumo, alimentali con il fuoco del tuo cuore, lascia perdere le paure e i miseri ricatti dei limiti che ti attorniano, punta dritto ai veri bersagli della tua vita, quelli che sembrano più lontani. Mira più in alto possibile e lancia frecce fiammeggianti verso il centro.

Astrosciamanesimo
 

martedì 10 dicembre 2013

AMORE AMORE AMORE


Giovanna Canzano presidente
dell’ ASSOCIAZIONE CULTURA IN CAMMINO
Organizza il Convegno
AMORE AMORE AMORE

Sala Conferenze Castello Orsini
FIANO ROMANO
14 dicembre 2013
ore 15.30

Apre il convegno
ERCOLE AMMIRAGLIA

AMORE EROTICO
Gabriella Giacometti - Elisabetta Flumeri- L’amore è un bacio di dama
Erica Eramo
AMORE SPIRITUALE
Gabriella Lavorgna – Amore per il cibo amore per la vita
Anna Laura Chierichetti
AMORE ESOTERICO
Renata Garutti - Amori e sapori in Sabina
Maria Gravano

Modera Maria Luce Pittalis

intervento musicale a cura del maestro Pasquale Rianna che parlerà d'amore con le canzoni della tradizione naploletana

http://culturaincammino.blogspot.it/2013/11/amore-amore-amore.html

Gabriella Giacometti Elisabetta Flumeri
http://www.raccontamiiltuolibro.blogspot.it/2013/07/flumeri-giacometti-lamore-e-un-bacio-di.html

Maria Gabriella Lavorgna
http://www.raccontamiiltuolibro.blogspot.it/2012/07/maria-gabriella-lavorgna.html

Renata Garutti
http://www.raccontamiiltuolibro.blogspot.it/2012/05/renata-garutti.html


ELISABETTA FLUMERI & GABRIELLA GIACOMETTI
Sono da anni una collaudata coppia creativa. Esordiscono come autrici di romanzi rosa e fotoromanzi, per poi passare a scrivere per la radio, la pubblicità e le riviste per ragazzi. Pubblicano anche diverse guide per gli Oscar Mondadori e successivamente lavorano come sceneggiatrici televisive di lunga serialità, affrontando generi diversi, dalla commedia al sentimentale, dal legal al dramma in costume. Nello stesso tempo operano come editor e supervisori di fiction tv e tengono corsi di scrittura creativa per insegnanti e alunni delle scuole elementari e medie superiori.





MARIA GABRIELLA LAVORGNA
E’ nata a Roma ed ivi residente. Ha seguito i corsi di laurea in Lingue e Letterature Straniere ed ha terminato con il corso di laurea in Lettere moderne e Filosofia presso il Magistero di Roma.Dal 1966 al 2000 è stata in servizio, presso l’allora Ministero del Turismo e dello Spettacolo, attualmente Ministero dei Beni Culturali, dove ha svolto mansioni specifiche presso il Dipartimento spettacolo nei settori cinema- teatro, e presso la Segreteria Particolare del Ministro in carica, per svolgere mansioni di Affari Riservati, Ufficio Cerimoniale e Segreteria operativa, contribuendo all’organizzazione di vari convegni ed eventi di carattere culturale (Convegno a Venezia dei Ministri Cee per la cultura- Festival del Cinema di Venezia - Taormina Arte - Festival di Cannes, etc).Nell’86 ha espletato il ruolo di ufficio stampa, affidatole da un’organizzazione egiziana governativa per la rappresentazione dell’opera “Aida”al Cairo, coordinando una delegazione di giornalisti italiani ed addetti culturali Rai.La predisposizione naturale nonché l’esperienza acquisita hanno affinato le sue capacità organizzative, espletate nei vari settori (cultura-turismo / spettacolo-stampa).Nella vita privata ha sviluppato un fortissimo interesse per le discipline di carattere spirituale e filosofico, arricchendo la sua formazione, in tal senso, anche attraverso numerosi viaggi nel terzo mondo ed in Oriente nonché significative esperienze vissute in India, dove ha incontrato Madre Teresa e la figura illuminante del maestro spirituale indiano Sai Baba, che in un certo senso le ha cambiato in positivo la visione della vita.Ha indetto numerose tavole rotonde, seminari, convegni riguardanti tematiche di carattere spirituale,ed è stata inserita in prestigiose manifestazioni quali il Festival della Pace ad Assisi negli anni 98/99 ed il Festival dei Cinque Continenti ad Ischia nel 97/98. Ha ideato il meeting "L’Oriente incontra L’Occidente: insieme per la Pace nel terzo millennio", da Lei promosso annualmente ad Assisi,con il patrocinio del Comune di Assisi, della Provincia di Perugia, della Regione Umbra, del Comune di Valfabbrica(sentiero francescano) e dell’Ass.ne Assisi for Peace tv;Nel 1999 ha fondato un Centro servizi di volontariato per la promozione di iniziative culturali, sociali e umanitarie, per il risveglio delle coscienze e lo sviluppo di una cultura di Pace, denominato il "Mandir della Pace" (www.shantimandir.org) Il 13/14/15 luglio 2000 ha promosso ad Assisi il meeting: "L’Unità nella diversità :insieme per la Pace,” ove è stata inserita la tavola rotonda “Israele Palestina: quale dialogo di pace?” alla presenza del Sindaco, dei due rispettivi ambasciatori e di autorità di enti locali per la Pace. In data 14 sett. 2003, a conclusione della sesta edizione del meeting”L’Oriente incontra l’Occidente nell’area del sentiero francescano” , ha donato al Comune di Assisi, con una cerimonia ufficiale presso l’Eremo delle Carceri, alla presenza di autorità civili e religiose, una statua di S. Francesco,da lei ideata e finanziata, dal titolo :Ut Unum sint: Francesco dell’Amore universale, dall’inedita iconografia raffigurante i 5 simboli delle religioni più note.
Nel 2004 ha promosso una conferenza sulla Pace, ispirata al messaggio francescano, nella Basilica di S. Francesco a Cracovia in occasione delle celebrazioni del 25° del Papa Woityla.
Ha ideato il premio “Mandir della pace”, con il sostegno dello scultore e Comandante della Polizia stradale Franco Gabriele, che viene assegnato durante l’annuale meeting di Assisi, quale riconoscimento a personalità del mondo dell’arte, della cultura e della comunicazione, in linea con le finalità istituzionali. Collabora con numerose testate giornalistiche on line con articoli su tematiche di promozione sociale e di spiritualità. E’ sostenitrice, insieme al Movimento dell’Amore Universale, del Forum Internazionale del Vegetarismo che si svolge a Roma dal maggio 2003. E’ promotrice di due meeting internazionali “East meets Ovest: Together for Peace” che si sono svolti a Rishikesh (India) dal l’ottobre 2005 , con il patrocinio dell’Università di Uttaranchal ed il governo del turismo indiano, creando un ponte tra Oriente ed Occidente nel collegare le due figure di Francesco d’Assisi e Gandhi. Ha promosso ad Assisi nel 2006/07 due edizioni del meeting”Donne di Fede, donne di Pace sul sentiero francescano “in occasione della festa della donna dell’8 marzo. Sempre ad Assisi è ideatrice e promotrice della Rassegna ecologico- ambientale”Cun tutte le creature”, che ha prodotto nel giugno 2007 e nell’ottobre del 2008. Nel dicembre 2007 ha trasformato il movimento di volontariato “Il Mandir della Pace”in Fondazione no profit. Nell’agosto 2008 ha ideato ed organizzato a Castel del Monte, sostenuto dall’Assessorato Turismo/Cultura di Andria(Ba), l’evento musicale , etno spirituale “I sentieri dell’anima da Oriente ad Occidente: un viaggio tra emozioni diverse , condotto da Pippo Franco e da Enzo Decaro “. Ha ricevuto numerosi premi come donna di Pace, tra i quali il Premio Davide di Michelangelo, il Premio"Fontane di Roma. Nominata nel 2001 " Ambasciatrice internazionale di Pace dal Centro per la Pace tra i popoli di Assisi e dal Comune di Valfabbrica (sentiero francescano) nel 2006. Nel 2005 ha avuto il riconoscimento di “Accademico Tiberino". Nominata nel 2007 dalla Confederazione Cavalieri Crociati di Malta, con sede ad Assisi, “ International Lady of Peace “per meriti speciali;
Nominata nel 2008 “Ambasciatrice di Pace” dall’Universal Peace Federation. E’ membro dell’Association WCRP , ”Religions For Peace”, ed in tale veste ha partecipato a Conferenze mondiali interreligiose quali a Kyoto (agosto 2007), Rovereto(maggio 2008), Nanded(promossa dalla Comunità Sikh nel sett.2008), e Milano(ott.2008 promossa dal Prof. Gabriel Mandel della Comunità Sufi). E’ membro della”Friends internacional Association of Alessandria library (Alessandria d’Egitto) per il settore Cultura di Pace
E’ autrice di una collana di poesie su temi sociali, in dialetto romanesco,”Ppiù ggiro er monno e ppiù m’encanti Roma” e di un libro “Amore per il cibo, Amore per la vita”, per un’alimentazione vegetariana. Ha svolto nel tempo libero attività di volontariato presso strutture ospedaliere di Roma e prosegue detta attività in servizi di carattere sociale ed umanitario.

RENATA MARIA LUIGIA GARUTTI
Laureata in Lettere, con indirizzo archeologia preistorica.
Il suo primo romanzo è Amori e sapori – Imparare a cucinare e ritrovare se stessi, pubblicato a maggio 2009 dalla Gabi International di Roma (romanzo d’amore con ricette di cucina).
Ha avuto una menzione di merito della giuria del Concorso Letterario “Il femminile dai mille nomi e dalle mille forme” (maggio 2009) per il suo racconto Il passato ritorna inserito nell’Antologia del Premio letterario, Edizioni Akkuaria.
Una sua ricetta con la storia della sua famiglia è stata inserita nel libro Ricette delle nuove famiglie d’Italia”, Edizioni Pendragon, novembre 2010.
Il secondo romanzo Amori e sapori in Sabina – Ricette e spiritualità è stato pubblicato dalla Perronelab di Roma a dicembre 2010 (ancora romanzo d’amore con ricette e labirinto).
Uscito ad aprile 2012 con le Edizioni Mediterranee Iniziazione al labirinto – Simbolo universale di guarigione, crescita spirituale e realizzazione dei desideri, scritto con Alexandra Pitt e Alessandro Narducci.
Pubblicati come ebook su Amazon Kindle il suo primo romanzo Amori e sapori. Imparare a cucinare e ritrovare se stessi e il suo ultimo romanzo La grotta dei misteri:
http://goo.gl/LIjpdv
Inedita la silloge di 5 racconti, legati ai cinque elementi, All’antica quercia e altri racconti che completa la trilogia di romanzi d’amore con ricette.
Scrive dal 2006 articoli sul mensile romano “Il Faro” e nel 2011 ha scritto articoli sul labirinto sul mensile sabino bilingue (italiano e inglese) “Sabinashire”.
L’autrice vive nella campagna sabina con la famiglia e il cane di sua figlia Seth. Ama curare il suo giardino dove ha costruito nel 2007, con l’aiuto di alcune amiche, un bellissimo labirinto. Ne ha costruito inoltre uno a 3 circuiti presso un’associazione culturale a Rocca Sinibalda, e uno a forma di cuore nel giardino del B&B La Fontana di Davide a Vazia di Rieti. Ha costruito e continua a costruire finger labyrinth.
Per contattare l’autrice: remaluga@gmail.com, www.labirintodelleparole.blogspot.com



VI ASPETTO!!!!




giovedì 5 dicembre 2013

POLENTA IN PIAZZA


SCUOLA DI LETTURA

Non fatevi rubare il tempo per leggere

Nasce a Roma una scuola gratuita di lettura

Che storia è questa? Dopo tante, forse troppe scuole di scrittura, arriva una scuola di lettura. Si può imparare a leggere? Sì, a leggere meglio. A difendere il tempo della lettura. A non temere i grandi classici.
La scuola di lettura, legata alla rivista Orlando Esplorazioni, è pensata come una palestra itinerante: diversi luoghi della città di Roma - librerie, aule universitarie, scuole – ospiteranno “lezioni di lettura” tenute da scrittori, giornalisti, studiosi, librai, editori. Non seguendo la logica della presentazione, del reading o dello show, ma il filo di un percorso di approfondimento. Sarà, appunto, come tornare a scuola: una scuola libera e creativa in cui magari riavvicinare classici che non abbiamo il coraggio di affrontare, tenersi aggiornati sulle novità editoriali al di là dei best-seller del momento, aprire finestre sulle tendenze letterarie internazionali, comprendere le dinamiche del lavoro editoriale e conoscere la prospettiva e i consigli dei librai, ma anche semplicemente sedersi e ascoltare degli “audiolibri viventi” con qualcuno che subito spiega e analizza cosa è stato letto… Un cantiere di formazione letteraria permanente. Andare a scuola di lettura può diventare uno spazio ritagliato ogni settimana, fra il lavoro, la palestra e tutto il resto: per non rinunciare ai libri nella nostra vita.

I programmi trimestrali saranno molto fitti: il primo appuntamento, a febbraio 2014, con Dacia Maraini che ci porterà dentro un grande classico; a marzo un corso in tre lezioni e cena portoghese sull’opera di Antonio Tabucchi e una panoramica sulla poesia italiana del secondo Novecento, assai sconosciuta anche fra chi scrive poesia. Con Tullio De Mauro si affronterà il tema della consapevolezza linguistica e con Chiara Gamberale i classici del romanzo che raccontano l’amore. Gli “audiolibri viventi” leggeranno lungo il trimestre un intero romanzo.

http://www.orlandoesplorazioni.com

mercoledì 4 dicembre 2013

miei libri ebook

Ricordo il link per ordinare i miei due romanzi:
il primo "Amori e sapori. Imparare a cucinare e ritrovare se stessi" e l'ultimo "La grotta dei misteri"



ebook gratuito il giovedì

Per chi ama leggere gli ebook amazon kindle regala ebool il giovedì:

http://www.kindleitalia.com/tag/il-libro-gratuito-del-giovedi/

venerdì 29 novembre 2013

XII Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria, Palazzo dei Congressi EUR ROMA

VENERDI' 6 DICEMBRE ALLE ORE 12,00  
SALA TURCHESE


Donatella Paradisi presenta il suo nuovo libro "La notte di San Giovanni - La seconda indagine di Nunziata", Robin Edizioni.
Interverranno Claudio Rendina e Lilli Garrone con il coordinamento di Mariangela Mincione.


Consiglio vivamente a chi può di partecipare. Il primo libro era molto interessante e sono proprio curiosa di scoprire su cosa indagherà  stavolta Nunziata!

martedì 26 novembre 2013

ALBERI DI NATALE di FRITTATA al FORNO



INGREDIENTI
  • 1 porro grande
  • 80 ml di latte
  • 1 patata grande
  • 1 noce di burro
  • 3 cucchiai di farina di ceci
  • 30 g di parmigiano o grana padano grattugiato
  • 3 uova
  • prezzemolo tritato
  • mandorle a lamelle qb
  • sale e pepe
  • olio extra vergine d’oliva
Lavare bene il porro, asciugarlo e tagliarlo a rondelle sottili.
Pelare la patata e tagliarla a dadini piccoli.
In un tegame sciogliere il burro, poi unirvi i porri. Salare e pepare.
Far appassire un po’ i porri poi aggiungere i dadini di patata e cuocere per alcuni minuti.
Aggiungere il latte, portare ad ebollizione e cuocere a fuoco dolce mescolando di tanto in tanto.
Quando il latte si sarà assorbito e la patata risulterà morbida, trasferire il tutto in un frullatore. Aggiungere le uova intere, un po’ di prezzemolo, la farina di ceci, il parmigiano ed un cucchiaio di olio.
 Frullare fino ad ottenere un composto omogeneo.
Regolare di sale e versare il composto negli stampini monoporzione (io ho utilizzato degli stampi in silicone e quindi non ho dovuto imburrarli) o in una teglia rivestita con carta da forno.
Infornare la frittata al forno a 180° per 20/25 minuti o almeno finché risulterà dorata.
Togliere gli alberelli dallo stampo, girarli e metterli su una teglia con della carta da forno. Cospargerli con delle lamelle di mandorla e rimetterli in forno per qualche minuto.






http://blog.giallozafferano.it/paola67/alberi-di-natale-di-frittata-al-forno/

SOLE IN SAGITTARIO E LUNA IN VERGINE


Il Sole è in Sagittario e la Luna in Vergine fino alle 22:59 del 27 novembre 2013. Non scoraggiatevi se l'entusiasmo per un sogno, una visione, un ardito progetto sembra venir meno. Forse alcune ore o giorni fa, tutto sembrava meraviglioso e chiaro, mentre ora appaiono le prime nuvole o siamo nel bel mezzo di un temporale. Vi posso assicurare che il Sole continua ad esistere oltre il cielo nuvoloso e nelle notti più oscure. Anzi, la sua presenza, con tutto ciò che di luminoso risplende nella nostra vita, è ancora più forte in questi momenti di apparente nuvolosità. Il Sagittario fornisce lo slancio e la gioia per i sogni più arditi, individua il bersaglio e fa centro. Poi la Vergine si mette al lavoro, per costruire questi sogni, per realizzarli con cura in tutti i particolari. Certo, è facile eccitarsi al pensiero di un traguardo ambito, mentre occorre molta energia e coraggio per scegliere di mettersi in viaggio per raggiungere il luogo dei nostri sogni. Le nuvole possono giungere perché ci siamo lasciati prendere da paure e distrazioni, continuando a ritardare la partenza. In questo caso, il malessere è quello dell'anima, ancora una volta bloccata e delusa dalla nostra mancanza di fiducia. Allora qui, si tratta di essere onesti con noi stessi, accettando le conseguenze di quanto decideremo di fare... Se invece, abbiamo risposto alla chiamata dell'anima, partendo per il viaggio, allora le nuvole fanno parte del viaggio stesso, sono quanto stiamo lasciando andare, e si tratta solo di procedere avanti e remare. Il Sagittario individua la meta e parte con entusiasmo, identifica il sogno e ci salta dentro con coraggio. La Vergine semplicemente si mette devota al lavoro e costruisce il sogno mattone su mattone. Ecco perché questa è una gran combinazione!

Franco Santoro
Astrosciamanesimo su fb




lunedì 25 novembre 2013

IL CORPO SOMATIZZA I MALESSERI DELLO SPIRITO



Il nostro corpo somatizza nella sua materia quello che lo spirito subisce in tutta la nostra anima, quello che il nostro inconscio tace, lo urlano le nostre malattie dolori e malesseri. La malattia è un conflitto tra la personalità e l'anima. Quando ti manca calore affettivo, basta una minima frescata di vento freddo e subito prendi un raffreddore. Il raffreddore "cola" quando il corpo non piange. Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso un trauma una tristezza immensa; il mal di gola "tampona" ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti. Quando una persona non la sopporti, non la digerisci e la devi sopportare ti viene acidità allo stomaco, le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare. Il diabete "invade" quando la solitudine ti attanaglia. Il cancro ti divora come l'odio che corrode l'amore mancato. Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisci quando ti senti logorato. Dubbi preoccupazioni ansietà ti portano via il sonno e soffri di insonnia. Se non trovi un senso alla tua vita la pressione del cuore rallenta o accelera quindi ipotensioni e pressioni alte al cuore sono sbalzi che ti condizionano l'umore e le forze. Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l'aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo fatidico ed effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria) La pressione "sale" quando la paura imprigiona. Quando ti senti sopraffatto di un problema che sei ai limiti, allora la febbre ti assale, le frontiere dell'immunità sono all'erta. Le ginocchia "dolgono" quando il tuo orgoglio non si piega. le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono. I crampi indicano che stai subendo una situazione ai limiti della sopportazione. La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai segreti che ti otturano (quanta merda ci teniamo dentro che non è utile) e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti. la diarrea è un atto di difesa dell'organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come il vomito) vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti... forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare. La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino. Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c'è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti. E' ovvio che non generalizziamo, non è un catalogo farmacologico ma una linea guida... chi una preoccupazione la somatizza nella testa (emicrania) chi nello stomaco (indigestione).

Da fb  Luigi Colbax

sabato 23 novembre 2013

UN AIRE NUEVO. FLAMENCO IN DIRECTO!


giovedì 21 novembre 2013

CORTONA. L'alba dei principi etruschi



Museo Archeologico Nazionale di Firenze
8 ottobre 2013 - 31 luglio 2014

DALLE NEBBIE DEL MITO LA NASCITA DEI PRINCIPI ETRUSCHI
Un’eccezionale esposizione a Firenze racconta e ridisegna la storia della Cortona Etrusca antica di 2700 anni.

Gli Etruschi sono ancora in grado di svelare antichi segreti e di raccontare storie straordinarie.
La città di Cortona, una delle più importanti Lucumonie Etrusche, in particolare in questi anni è stata in grado di proporre novità importanti per la comprensione della storia e della cultura etrusca.
Oggi a pochi anni dall’apertura del MAEC (Museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona) e della clamorosa scoperta dei due circoli orientalizzanti del Sodo, il Comune di Cortona, l’Accademia Etrusca e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, con il sostegno della Regione Toscana e della Provincia di Arezzo, della Banca Popolare di Cortona, dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e del Centro Fiere e Congressi di Arezzo, danno vita ad un progetto espositivo che spinge in avanti la conoscenza di questi nostri misteriosi avi e ci racconta come conservare la memoria della loro arte.
La mostra Cortona. L’alba dei principi etruschi (corredata da catalogo scientifico), allestita nelle sale del Museo Archeologico Nazionale di Firenze, è stata realizzata grazie all’impegno dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana che ha condotto gli scavi nel Parco Archeologico di Cortona. Si tratta dei corredi del II Circolo funerario del Sodo, costituito da oltre 15 tombe intatte databili tra la fine del VII secolo e gli inizi del VI a.C. ed una serie di oggetti mai visti rinvenuti nei siti archeologici del territorio (dal palazzo principesco di Fossa del Lupo alla villa romana di Ossaia) esaminati sotto un nuovo punto di vista, quello del restauro.
Obiettivo della mostra è quello di offrire un viaggio che porti il visitatore indietro di 2700 anni fino all’alba della civiltà etrusca cortonese.
Gli oggetti sono esposti grazie ad un allestimento originale sia per il valore storico-educativo che per quello spettacolare e tecnologico.
Un percorso che presenta i vari stadi del recupero illustrando tutte le fasi di quella “catena di montaggio” che va dallo scavo archeologico, al recupero dei materiali, alla diagnostica, fino al completamento del restauro, in vista di una definitiva esposizione al MAEC.
La presentazione di tanti reperti inediti di età Orientalizzante, consente di far luce sulle fasi più antiche di Cortona, quelle che addirittura precedono l’avvento dei principi (ecco quindi il richiamo all’alba, nel senso di inizio della loro cultura), benché, in realtà, se ne possono cogliere anche i massimi sviluppi età arcaica (grazie a spettacolari rinvenimenti relativi a vecchi scavi mai pubblicati, provenienti dal tumulo II del Sodo) ed il progressivo smantellamento dell’identità e delle tradizioni, pur con certe resistenze, con l’avvento di Roma (come testimoniano i materiali della villa rustica di Ossaia).
Visitando la mostra, composta da oltre 200 pezzi, emerge con forza il ruolo della donna, protagonista all’interno della struttura sociale etrusca sia nelle sue prerogative di filatrice e tessitrice ma anche attenta agli equilibri di potere della società.
La mostra Cortona. L’alba dei principi etruschi conferma quanto già gli storici antichi avevano narrato di Cortona, ritraendola come una città multiculturale, con aspetti umbri, italici ed etruschi, ma aperta anche al fascino della cultura greca ed orientale, e ne sposta indietro la fondazione di quasi cento anni: una città antica di oltre 2700 anni.
La Toscana, quindi, grazie anche a queste datazioni e scoperte, si propone sempre di più quale culla della civiltà italica.
Un popolo, quello etrusco, che già 27 secoli or sono dialogava e commerciava con la Grecia, il Medio Oriente, il Nord, insomma una società evoluta e strutturata che, grazie anche a questa mostra, oggi ci appare più nitida e straordinaria. Cortona con questa “trasferta” nel cuore di Firenze si propone come modello di conservazione e progettazione archeologica e culturale.
 

MAEC - Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona
Piazza Signorelli 9
52044 Cortona (AR)
tel. 0575 630415 - 637235 

Orari d’apertura 2014
1 Aprile - 31 Ottobre:
aperto tutti i giorni della settimana
dalle ore 10.00 alle ore 19.00
1 Novembre - 31 Marzo:
dalle ore 10.00 alle ore 17.00
lunedì chiuso
Chiuso il 25 dicembre