venerdì 30 dicembre 2011

BUON 2012!!!


Questi auguri presi dal web mi sembrano molto indicati.
Auguri e che il 2012 vi porti tutto ciò che desiderate!!

giovedì 22 dicembre 2011

lunedì 28 novembre 2011

domenica 20 novembre 2011

I 7 SPECCHI ESSENI

Ho visto su Youtube un video sui 7 specchi esseni e l'ho trascritto per averlo sempre a portata di mano.
Ringrazio Antonio Vaccarello per avermi permesso di pubblicarlo sul mio blog.


I 7 SPECCHI ESSENI – sul significato delle relazioni umane


1 – Le azioni e gli atteggiamenti di coloro che ci stanno accanto rispecchiano quello  che siamo

2 – Se non ci riconosciamo negli altri vuol dire che stanno rispecchiando solo quello che giudichiamo

3 – Le persone verso le quali ci sentiamo attratte hanno qualcosa che noi abbiamo perduto e ricercando queste parti mancanti possiamo ricomporre la nostra anima

4 – I comportamenti che creano dipendenza ci allontanano dalle cose importanti della nostra vita

5 – Il rapporto con i nostri genitori rispecchia le aspettative che nutriamo nei confronti delle cose per noi più importanti

6 – Ogni sfida, anche quando tutto sempre crollarci addosso, è una grande opportunità di crescita

7 – Noi siamo la meta e l’unico punto di riferimento di ogni ricerca, non dobbiamo confrontarci con nessuno. Ogni esperienza della nostra vita, a prescindere dal risultato raggiunto, è di per sé perfetta e naturale.


Antonio Vaccarello
“Il libro della vita”

8 DICEMBRE GIORNATA MONDIALE DELLA LUCE

Ho letto su Facebook questo invito e lo trascrivo. Tutti insieme possiamo provare a cambiare il nostro pianeta. Proviamoci!


8 dicembre 2011 – La Giornata mondiale della Luce

Ormai quotidianamente i giornali, i telegiornali, internet, ci rimandano le immagini di tutte le catastrofi naturali che stanno, in questo momento, distruggendo molte zone della terra. Chi si deve occupare di preservare il territorio non lo fa e noi cittadini abbiamo la pessima abitudine di lasciare correre, finché un giorno la cosa ci tocca nel vivo... e abbiamo paura.
La maggior parte di noi non ha ancora realizzato che la Terra è viva, respira, si muove, si ammala, proprio come noi. La Terra è un essere vivente che ci ospita e ci permette di vivere questa meravigliosa avventura che è la nostra vita!
E' arrivato il momento in cui non si può più rimandare, dobbiamo creare un mondo migliore!
Possiamo farlo in moltissimi modi, uno di questi è unirci ed inviare Luce a questo splendido essere che ci ospita!
Vi chiediamo di inoltrare questo messaggio a tutti coloro che conoscete, di condividere, condividere e condividere ancora!
Dobbiamo essere in tanti, arrivare dall'altra parte del mondo.
Insieme si fa la differenza!
Ormai tutto intorno a noi lo conferma, c'è chi protesta pacificamente ed esprime il proprio dissenso, c'è chi come noi lavora più sul campo eterico... ma la caratteristica comune è l'UNITA'. Essere in tanti, essere insieme... è così che si cambia il mondo.
E allora cosa aspettiamo, cambiamolo!

8 dicembre 2011, La Giornata Mondiale della Luce.

Che cosa fare è molto semplice.
Al mattino, appena svegli, facciamo una breve meditazione in cui, dopo esserci centrati nel cuore, vediamo intorno a noi una bellissima luce bianca che piano piano colma tutto il nostro corpo e si espande oltre noi.
Ad ogni respiro la luce si espande sempre di più fino a circondare tutta la Terra.
Vedete la Terra immersa nella luce, una splendida luce bianca, con piccoli vortici che puliscono là dove c'è più bisogno. Mantenete l’immagine finché potete.
Per chi ha poco tempo a disposizione bastano pochi minuti.
Durante tutta la giornata poi, ogni volta che potete, ogni volta che vi ricordate riportate alla mente l'immagine della terra avvolta nella luce e mantenetela qualche minuto.
Ancorate quella luce soltanto con il pensiero.
E' tutto qui ma farà la differenza!
Per un intero giorno la Terra sarà avvolta dalla luce... e noi con lei.

mercoledì 16 novembre 2011

ENTRIAMO NEL MONDO MISTERIOSO E ARCAICO DEL LABIRINTO 6






Sesto appuntamento con il labirinto.
Oggi questo archetipo antichissimo è tornato in auge e viene costruito un po’ ovunque. Hanno iniziato gli Stati Uniti negli anni 90 dove il labirinto di Chartres si  è molto diffuso e si trova ora  in chiese, ospedali, giardini, prigioni, scuole, comunità, case private. Sempre nei paesi anglosassoni esistono persone specializzate nella costruzione dei labirinti sia all’aperto, sia su stoffa, sia finger (come già scritto questi ultimi sono labirinti che si percorrono con il dito).
Ora anche in Europa e in Italia si restaurano i vecchi (nei giardini) e se ne costruiscono di nuovi.
In Italia per esempio a Vinci, in onore di Leonardo da Vinci, che era interessato al labirinto che fa parte della geometria sacra, Alessandro Vezzosi ha  realizzato un labirinto con 1.500 salci o “vinci”.



Sempre in Toscana a Pievasciata Jeff Saward, che studia i labirinti da anni, ne ha costruito uno in vetro turchese.



L’editore Franco Maria Ricci ne sta costruendo uno molto grande a Fontanellato vicino Parma.



Cosa vuol dire per noi il labirinto? E’ diventato un modo di meditare, di pregare, di entrare dentro se stessi.
Questo simbolo antico e affascinante crea dentro di noi delle sensazioni incredibili. Ognuno ha reazioni diverse a seconda della sua natura e del suo percorso spirituale. Può essere utilizzato da persone di ogni credenza religiosa. Un esempio recente in Italia è quello costruito nella chiesa di Santa Maria Annunciata in Chiesa Rossa a Milano. E’ un modello a cinque circuiti diverso dai soliti, ma pur sempre un labirinto.



Il prossimo appuntamento sarà l’ultimo e vi spiegherò come usare il labirinto. Lo potrete percorrere dove sono costruiti su pavimento, potete acquistarne uno portatile, lo appoggiate sul pavimento quanto volete e lo percorrete oppure potete acquistare o fare un finger-labyrinth e percorrerlo con il dito.


venerdì 30 settembre 2011

QUINTO APPUNTAMENTO CON IL LABIRINTO SU SABINASHIRE

Per un disguido è apparso il quinto appuntamento prima del quarto. Comunque è interessante perchè spiega come disegnare un labirinto.


ENTRIAMO NEL MONDO MISTERIOSO E ARCAICO DEL LABIRINTO 5



Siamo al nostro quinto appuntamento e ho anticipato la descrizione di come si disegna un labirinto in modo da permettervi, se volete, di esercitarvi durante le vacanze.
Trascrivo quello che ho scritto sul mio romanzo “Amori e sapori in Sabina. Ricette e Spiritualità” per il finger-labyrinth (un labirinto da percorrere  con l’indice della mano non utilizzata di solito: la sinistra per i destrorsi o la destra per i mancini).
Per disegnare un labirinto unicursale a sette circuiti (che è quello classico di Cnosso) bisogna tracciare il “seed pattern”.
SEED PATTERN



Partendo da questa croce con quattro punti e quattro angoli,  il ”seed pattern” appunto, si iniziano a tracciare le linee curve dal braccio superiore della croce all’inizio dell’angolo di destra,  poi dal’angolo di sinistra al punto di destra, dal punto sinistro al secondo braccio dell’angolo destro, dal secondo braccio dell’angolo sinistro al braccio destro della croce, dal braccio sinistro della croce all’angolo destro in basso, dall’angolo in basso a sinistra al punto in basso a destra, dal punto in basso a sinistra al secondo lato dell’angolo in basso a destra e infine dal secondo braccio dell’angolo sinistro in basso al braccio inferiore della croce.
Questo se si vuole avere l’ingresso del labirinto sulla sinistra. Se si vuole entrare da destra si inverte il procedimento.
Sembra difficile, ma basta prenderci la mano. E’ divertente e rilassante.  Chissà che non facciate come mio fratello che appena l’ha imparato ha iniziato a disegnarlo su tutte le tovaglie di carta che gli capitavano a tiro. Ha iniziato a disegnarli anche a tre circuiti e a undici, ma questo richiede un po’ più di tempo.
Ecco la successione
         



Benefici che si hanno percorrendo i labirinti sia grandi che piccoli
Il labirinto può dare molti benefici:
·        sollecita la parte destra del cervello legata alla creatività e alla fantasia, ma anche la parte sinistra più razionale, con i suoi meandri a 180° in senso orario e antiorario
·        è un percorso di meditazione che rilassa
·        è un modo per  connettersi con il più profondo Sé
·        ti permette di esprimere le tue necessità personali e di ascoltare  le tue risposte
Sono a disposizione per qualsiasi chiarimento.
La prossima volta vi parlerò dei labirinti che sono ritornati in voga oggi nel mondo e in particolare quelli che sono stati costruiti, risistemati e che sono in via di costruzione in Italia.


Buona lettura!!

martedì 27 settembre 2011

QUARTO E ULTIMO PROGETTO DELLE CANDELE

E per finire


3 . CANDELE GALLEGGIANTI
       
Occorrente:

-         formine per biscotto o per il ghiaccio
-         cera
-         colore
-         stoppini e portastoppini

Far sciogliere la cera come al solito e colorare a piacere.
Pulire e asciugare perfettamente gli stampi scelti (utilizzare acqua bollene e asciugarli con panno asciutto o carta da cucina) e ungerli con l’olio.
Colarvi la cera molto calda (raffreddandosi la cera si restringe e garantisce un miglior ritiro della candela dal contenitore). Aspettare che si raffreddi un po’ (che diventi torbida) e inserirvi lo stoppino con portastoppino.
A raffreddamento ultimato estrarre le candele.




      








Bene! Siamo arrivati all'ultimo progetto. Spero che queste poche lezioni di base vi abbiano stimolato.

domenica 18 settembre 2011

TERZO PROGETTO DEL CORSO BASE DI CANDELE


. CANDELA CON CONTENITORE CHE DIVENTA PARTE INTEGRANTE DELLA CANDELA

Occorrente:

-         contenitore di metallo o di terracotta o di altro materiale
-         cera
-         stoppino con portastoppino
-         colore e profumo (facoltativi)
-         bastoncino e pinzetta

Sciogliere la cera, farla raffreddare leggermente e versarla nel contenitore, dopo un po’ inserire lo stoppino e fissarlo al bastoncino con le pinzette,
Lasciar raffreddare completamente la candela ed è pronta!





giovedì 15 settembre 2011

La ballata n. 4 di Chopin suonata da Sergio Fiorentino

Voglio condividere con voi questo pezzo che adoro suonato dal bravissimo pianista Sergio Fiorentino che ho avuto il piacere di conoscere anni fa al Teatro Flavio Vespasiano di Rieti durante un concerto organizzato dalla Sezione Femminile della Croce Rossa Italiana di Rieti.
Il pezzo è stato suddiviso in due, ma la seconda parte è molto breve. Ho scelto questa divisa perchè si può vedere il maestro all'opera.




Buon ascolto!!

martedì 13 settembre 2011

Corsi ed Incontri al Centro di Cultura Tibetana Tso Pema Non-Profit


martedì 20 settembre alle ore 11.00 - 20 novembre alle ore 14.00
 
informazioniTso Pema (Lago di Fior di Loto) Non-Profit è pronta a proporre corsi e incontri con il Ven. Lobsang Soepa. Essendo un centro di cultura tibetana, i corsi sono dedicati proprio a questa tradizione!

I corsi / incontri che vi proponiamo (vi preghiamo di comunicarci nel caso vi fossero altri argomenti che pensiate abbiamo tralasciato) sono:

Creazione Mandala di sabbia
... Lingua tibetana
Principi del Buddhismo
Cucina tibetana
Meditazione guidata e non guidata

Date ed orari sono ancora da decidere. Vi preghiamo pertanto di inviarci una email specificando il corso di interesse e la vostra disponibilità.

(Sarebbe ideale iniziare nelle prossime settimane inquanto dal 28 Settembre al 14 Ottobre il Ven. Soepa rimarrà senza la mia assistenza. Mi piacerebbe esserci per curare i dettagli iniziali).

Per il momento il Ven. Soepa non è vincolato da altre attività dunque può venirvi incontro per quanto riguarda giorni ed orari.

Tutti i corsi sarano ad offerta libera (…ciò non intende gratuiti), ma significa che siamo felici di venire incontro a tutte le tasche. Ci sarà una scattola chiusa dove mettere le vostre offerte.

I ricavati dei corsi saranno devoluti al 100% verso l’aiuto dei Tibetani esiliati in India e, quando possibile, ai tibetani ancora in Tibet.

La sede di Tso Pema Non-Profit è a Trastevere, a casa di Marisa. Siamo a meno di 5 minuti a piedi dalla fermata difronte al Ministero della Pubblica Istruzione (Tram 8 e autobus H, 44,75).

Per qualsiasi domanda, chiarimento o quant’altro, potete scrivere una mail a Tso Pema Non-Profit su FB.

Tashi delek a tutti!

Marisa

domenica 11 settembre 2011

MOSTRA PITTURA E SCULTURA DI MARIA ANTONIETTA BUONGIORNO

Vi consiglio questa mostra di splendidi quadri e ottime sculture. Potete approfittare anche per conoscere il delizioso paese di Rocca Sinibalda dominato dal magnifico castello (sono stata sufficientemente convincente con tutti questi aggettivi!!!).

La mostra è aperta fino a sabato 17 settembre 2011.


mercoledì 31 agosto 2011

ECCO IL SECONDO PROGETTO


 VARIANTE A PIU’ COLORI

Il secondo progetto è una variante del primo,  ma si utilizzano più colori.
Si deve mettere poca cera per volta nella pentola, scioglierla e dare il colore che si vuole. Inserire la cera nel cartone e aspettare che si solidifici (si può accelerare l’operazione mettendo il cartone dentro una bacinella di acqua e tenendolo sul fondo con un peso).
Se si vogliono differenze nette tra i colori far solidificare perfettamente la cera, se si vogliono delle sfumature tra un colore e l’altro farla solidificare un po’ meno. Continuare con i diversi colori fino al riempimento del contenitore.














venerdì 26 agosto 2011

ASCENSIONE

Dedico questo poesia in particolare alla mia amica-sorella che ha perso ieri la sua splendida mamma, ma la dedico ai suoi fratelli, a sua nipote e a tutti coloro che hanno perso una persona cara. Voglio ricordare  Mirella, tanto tanto cara al mio cuore, la cui scomparsa mi ha molto dolorosamente colpito. Consoliamoci così pensando o sapendo che loro ci sono vicini e che solo un sottile velo ci separa.



ASCENSIONE
E se me ne andrò,
mentre tu sei ancora qui…
Sappi che io continuo a vivere,
vibrando con diversa intensità,
dietro un sottile velo che il tuo sguardo
non può attraversare.
Tu non mi vedrai:
devi quindi avere fede.
Io attenderò il momento in cui di nuovo
potremo librarci assieme in volo
entrambi sapendo che l’altro è lì accanto.
Fino ad allora, vivi nella pienezza della vita.
E quando avrai bisogno di me,
sussurra appena il mio nome nel tuo cuore,
…e sarò lì.


Colleen Hitchcock



sabato 20 agosto 2011

E ora il primo progetto!!!



1 – CANDELE COLORATE CON STAMPO IN CARTONE

    

















Occorrente:

-         scatole di cartone
-         nastro adesivo molto resistente
-         cera
-         colore
-         stoppino e portastoppino
-         profumo (facoltativo)
-         bastoncino di legno o plastica e pinzette

Prendere la scatola di cartone scelta per fare la candela e rinforzarne il fondo con il nastro adesivo, per evitare la fuoriuscita della cera. La parte superiore deve rimanere completamente libera per poterci colare la cera liquida.
Sciogliere la cera e introdurre il colore desiderato e l’eventuale profumo.
Lasciar raffreddare un poco e colare la cera nel contenitore. Quando si è raffreddata ancora un po’ inserirci lo stoppino con portastoppino e fissarlo sul bastoncino con le pinzette.
Quando la cera si sarà completamente raffreddata tagliare con delicatezza il carton ed eliminarlo.
Per una cosa ancora più perfetta strofinate la cera con un calza di nylon ed essa brillerà!


Provate e scrivete!!! remaluga@gmail.com










mercoledì 10 agosto 2011

SECONDA LEZIONE DEL CORSO DI CANDELE

Nonostante il forte raffreddore e la tosse eccomi a voi con la seconda lezione del corso di candele.

COSA OCCORRE PER POTER CREARE LE CANDELE IN CASA


Prima di tutto fantasia e pazienza!
Iniziamo dalle pentole: ne serviranno due con bordo alto (una più larga dove mettere l’acqua e una più stretta dove si scioglie la cera), infatti la cera viene sciolta a bagnomaria. Sarebbe meglio che le pentole fossero d’acciaio inossidabile o smaltate e che venissero usate solo per questo scopo.
Servono poi:
-      un cucchiaio di acciaio e un coltello
-     coperchi per le pentole (necessari per spegnere un eventuale incendio: se la cera si surriscalda prende fuoco, ma non è una cosa tanto frequente!)
-    termometro graduato fino a 100° che si dovrebbe trovare nei negozi di casalinghi specializzati (si tratta del termometro che si usa per il caramello) (io devo confessare che sono andata a occhio)
-    carta da forno (molto importante per coprire le superfici e foderare contenitori bassi e anche per fare le prove del colore della cera)
-     una bacinella d’acqua fredda se si vuole raffreddare in fretta la candela
-     bastoncini di legno o plastica per tenere in posizione lo stoppino sulla candela
-     pinzette (anche quelle per i capelli) per tenere lo stoppino fermo sul bastoncino

PREPARAZIONE DELLA CERA

Riempire la pentola più grande di acqua e metterla sul fuoco per scaldare. Il livello dell’acqua di questa pentola non deve mai superare le 4 dita (la pentola con la cera non deve galleggiare e l’acqua della pentola non deve schizzare la cera fusa).
Nella pentola più piccola mettere la miscela già pronta di paraffina e stearina o 9 parti di paraffina e 1 di stearina. Inserire questa pentola in quella più grande.
Lasciare sciogliere la cera a fuoco lento. Quando sarà completamente sciolta aggiungere il colore (aggiungerlo poco alla volta e mescolare bene per rendere il colore omogeneo). Per controllare la tonalità far solidificare un goccio di cera sulla carta da forno. E’ meglio metterne poco alla volta, perché il colore più chiaro si può scurire, ma lo scuro resta così. Una volta raggiunto il colore desiderato abbassare il fuoco e passare alla preparazione dello stampo. Se si vuole profumare la candela questo è il momento per aggiungere qualche goccia di essenza.

PREPARAZIONE DELLO STAMPO

La prima cosa da fare è ungere lo stampo con olio di oliva, stendendone un velo sottile con un batuffolo di cotone, questo solo se lo stampo non deve diventare parte integrante della candela.
Tenere pronto uno stoppino con un portastoppino.

PREPARAZIONE DELLA CANDELA

Una volta sistemati stampo e stoppino si poggia lo stampo su un supporto resistente al calore e si versa molto lentamente la cera fusa nello stampo, per evitare che si formino bolle d’aria. Riempire lo stampo fino al bordo e dare dei colpetti leggeri con il coltello ai lati dello stampo per far fuoriuscire l’aria eventualmente rimasta nello stampo.
Lasciar raffreddare un poco e inserire lo stoppino al centro (se lo stampo è alto mettere un bastoncino di legno o di plastica per traverso e fissarvi lo stoppino con una pinzetta) . Far raffreddare completamente (se si ha fretta immergere la candela in una bacinella d’acqua). Se con il raffreddamento si formasse un buco intorno allo stoppino colmarlo con altra cera liquida e lasciar di nuovo raffreddare.

ESTRAZIONE DELLA CANDELA

Prima di tutto togliere il bastoncino di legno e la pinzetta che tenevano lo stoppino.
Tirare poi delicatamente la candela, mediante lo stoppino, fuori dallo stampo. Se lo stampo è ben lubrificato la candela scivola facilmente fuori.
Accorciare lo stoppino che deve sporgere dalla candela solo di 1,5 cm.
Pulire con un panno la candela e lucidarla con una calza di nylon.

QUALCHE NORMA DI SICUREZZA

-    Non far surriscaldare troppo la cera per evitare che si incendi. Se ciò dovesse verificarsi coprire subito la pentola con il coperchio: la fiamma, in assenza di aria, si spegnerà velocemente. Se invece bruciasse un po’ di cera versata sul piano del fornello usare uno straccio di cotone per spegnerla. Mai usare l’acqua: provoca schizzi pericolosi e dolorosi.
-    Non appoggiare mai le candele direttamente sui piani dei mobili, usare sempre un supporto adatto, in mancanza d’altro un semplice piattino.
-    Non mettere mai le candele vicino a una parete, perché il fumo della fiamma potrebbe annerirla.
-    Non mettere mai le candele vicino a tende o a materiale infiammabile.
-    Tenere fuori dalla portata dei bambini.
-    Non lasciare mai una candela incustodita.

QUALCHE CONSIGLIO UTILE

-     Dopo aver spento la candela, è bene ripulire lo stoppino dalla cera in eccesso e riposizionarlo ben diritto al centro.
-    Il modo migliore per riporre le candele, soprattutto quelle strette e lunghe, è avvolgerle due a due nella carta velina e conservarle in un cassetto.
-     Per ripulire l’interno del portacandele dalle tracce di cera evitare di scalfirlo con il coltello, metterlo in freezer per un po’ e poi il residuo si toglierà molto facilmente. Lavare poi molto bene il contenitore con acqua calda e sapone.
-    Se la cera si deposita sui ripiani dei mobili, si induriscono le gocce con dei cubetti di ghiaccio, che si rimuovono poi con una spatolina
-   Se il mobile è pregiato si scalda la cera con il getto d’aria tiepida del phon e si rimuove poi delicatamente con il lato di una scheda telefonica.
-    Se la cera cade sulla tovaglia togliere l’incrostazione con un coltello e quindi mettere la stoffa tra due fogli di carta assorbente e passare sopra il ferro da stiro caldo fino a che la macchia non viene assorbita. Lavare infine con acqua calda e sapone. Per le macchie ostinate usare acqua ossigenata a 12 volumi o, se la cera è colorata, strofinare piano con del cotone imbevuto di alcol denaturato.

Sto cercando di imparare a trasformare le foto da word a jpg se ci riesco, visto che dalla terza lezione ci sono i progetti realizzati, avrete il piacere di vedere anche delle immagini. Chissa???




venerdì 29 luglio 2011

CORSO BASE DI CANDELE

Anni fa tenni per una associazione culturale un corso base per fare le candele. Vorrei condividerlo con voi sperando che vi faccia cosa gradita.
Iniziamo con la prima parte. Le foto sono di mia figlia Barbara.


LE CANDELE

Le candele sono un elemento decorativo molto apprezzato. Sono aumentate anche le persone che hanno il desiderio e il piacere di farsele da sole in casa.
Le candele sono sostanzialmente costituite da uno stoppino e dalla cera che può essere solo paraffina, solo stearina, paraffina e stearina, purissima cera d’api.

PARAFFINA

La paraffina è un miscuglio di idrocarburi e si ottiene dalla distillazione dei petroli greggi. E’ di colore bianco e viene utilizzata in molti modi: dall’industria alimentare a quella farmaceutica, da quella tessile a quella chimica; si usa per impermeabilizzare i tessuti, per conservare i legni; serve per pulire i ferri da stiro, per tappare i buchi fatti dai tarli, aiuta a far scorrere i cassetti.
E’ l’ingrediente base delle candele e si presenta sotto forma di scaglie, cubetti o pillole, può essere bianca o colorata. E’ priva di odore.
E’ più leggera dell’acqua e non si mescola con essa; fonde tra i 45° e gli 80°. Una volta sciolta ha una consistenza liquida, trasparente e leggermente più chiara (quindi verificare che il colore sia quello desiderato facendone cadere una goccia su un foglio di carta da forno e facendola solidificare).
Le candele in cui viene utilizzata solo la paraffina sono più trasparenti e si estraggono con maggiore difficoltà dagli stampi.
La paraffina è inoltre utilizzata come bagno di copertura per dare alla candela un aspetto semilucido.

STEARINA

La stearina è ricavata dal sego (grasso di animale fuso e raffinato). Viene utilizzata anche per fare saponette. Ha un colore bianco opaco. Viene mescolata alla paraffina nella misura del 10% per dare alla candela la giusta durezza e le permetta di bruciare in modo costante senza fare fumo.

LA CERA D’API

La cera d’api è la sostanza utilizzata dalle api per costruire i favi. Viene commercializzata in pani o in fogli; ha un colore giallo scuro. Fonde tra i 60/65°. I fogli permettono di creare candele molto velocemente (si mette lo stoppino al centro e poi vi si avvolge intorno il foglio di cera d’api). Questo tipo di candela ha però due inconvenienti: è molto cara e molto appiccicosa, richiede quindi maggiore attenzione.

LO STOPPINO

Lo stoppino si può comprare già fatto o si può fare da soli.
E’ un filo di cotone (anche quello da uncinetto) di vario diametro imbevuto di cera.
Le dimensioni dello stoppino sono basilari per la buona riuscita di una candela:
-         non deve essere troppo lungo altrimenti la candela fumerà
-         non deve essere troppo corto altrimenti affogherà nella cera sciolta
-         non deve essere troppo spesso rispetto alla candela altrimenti la candela brucerà troppo velocemente.

Oltre a questi elementi basilari per la creazione delle candele, ve ne sono altri ugualmente importanti, a seconda del tipo di candela che si vuole creare.

COLORANTI

Per semplificare si può acquistare cera già colorata e profumata, ma il bravo bricoleur vuole fare tutto da solo.
Si possono acquistare presso i negozi specializzati le pasticche di cera colorata concentrata, che saranno poi diluite nella cera bianca fino ad ottenere il colore desiderato oppure anilina in polvere di diversi colori, prestando però particolare cura a stemperarla bene nella cera.

PROFUMO

Se si vuole far sprigionare un piacevole aroma dalla candela che brucia è sufficiente aggiungere pochissime gocce di essenza profumata alla cera fusa. Esistono in commercio essenze già mescolate a piccola quantità di cera.

IL SIGILLANTE PER GLI STAMPI

Il sigillante è una pasta simile al pongo (si può usare anche questo) e serve per bloccare lo stoppino sul fondo dello stampo ed evitare che la cera liquida fuoriesca.

GLI STAMPI

Nei negozi specializzati si trovano stampi di materiali e forme diverse, ma la cosa più divertente, creativa e anche economica è utilizzare i contenitori che abbiamo in casa:
-         scatole di cartone
-         cartoni del latte o dei succhi di frutta
-         barattoli di metallo
-         formine per i biscotti
-         bicchieri di vetro resistente al calore
-         vasi di coccio, ecc.
E’ importante decidere prima se lo stampo serve solo per dare la forma alla candela o deve diventare parte integrante della stessa.


Per il momento ho difficoltà con le foto, intanto vi do solo il testo.

Mi farebbe piacere di  sapere se la cosa vi interessa. Scrivete!!!



mercoledì 27 luglio 2011

COME RICONOSCERE UN LUOGO DI POTERE


Ognuno di noi ha capacità differenti di percepire le energie della Terra e di rispondervi, così come
ciascuno ha abilità diverse di sentire l'energia dei cristalli e delle pietre sacre. Non sono il tipo di
persona che può prendere in mano un cristallo e andare in estasi per le vibrazioni che emana, anche se ciò succede ad altri. D'altro canto, posso esaltarmi semplicemente nel cogliere una visione fugace di un torrente o un ruscello, mentre guido. C'è qualcosa riguardo l'apparizione dell'acqua che scorre che fa battere più in fretta il mio cuore. Quando passo in macchina sul ponte di un fiume, spesso mi avvicino pericolosamente al bordo. Mi sembra di essere giunto alla presenza di un grande potere.
Sentirsi intensamente osservati in una radura, vicino a un torrente o a una cascata, o trovarsi soli in un grande deserto è un modo abbastanza sicuro per sapere che siete in un luogo "sottile", dove la presenza degli spiriti è particolarmente forte. Ma ci sono altre maniere di riconoscere i luoghi sacri. Ogni posto ha i suoi spiriti locali e persone diverse entrano in sintonia con loro.
Qui sono descritti alcuni fenomeni documentati sul riconoscimento di aree sacre e luoghi di potere.
- Espansione dell'aura: Alcune persone sperimentano una specie di espansione della propria aura in un luogo sacro. Si sentono espansi; hanno la sensazione di abbracciare ed essere abbracciati da una presenza grande e persistente.
- Tranquillità mentale: Normalmente la nostra frenetica attività mentale rallenta; smettiamo di
inquietarci sopra le cose. L'attività della parte destra del cervello prende il sopravvento e percepiamo colori, forme, rapporti, contrasti e schemi generali.
- Sentimenti di unione: Un altro indizio di trovarsi in un sito sacro è il sentimento estatico di essere
tutt'uno con qualcosa di più grande; [...]
Invariabilmente ciò è sperimentato come un senso di reverenza e gioia, come una sensazione che ogni cosa sia al posto giusto, e incominciamo a pensare che "tutto va bene nel mondo".
- Comunicazione con le altre specie: Non è insolito in un luogo sacro scoprire di poter comunicare con le altre specie: con il vento, con gli alberi, con l'acqua e così via.
- Trasparenza fisica: L'intero paesaggio o un angolo di esso può diventare trasparente, più puro e
permeabile così che incominciamo a vedere il mondo invisibile dei colori e delle forme. [...]
- Trascendenza e immanenza: Nei luoghi di potere si può avere la sensazione paradossale di vivere un'esperienza al tempo trascendente e immanente. Ci sentiamo trasportare in alto e oltre il momento e il luogo presente, proiettati nell'universo più grande. Simultaneamente percepiamo il potere dell'universo condensato ai nostri piedi, nell'aria che respiriamo, nei colori del cielo dentro e sopra la nostra testa. Trascendiamo il tempo e lo spazio, anche se ogni tempo e ogni spazio sembrano contenuti nel luogo dove siamo. Le epifanie del sacro ci inebriano con il mistero e il paradosso della trascendenza e dell'immanenza [...]
- Perdita del senso del sé: I luoghi sacri hanno la capacità di assorbirci mentre ci inebriano. Siamo
attirati al loro interno e desideriamo diventare tutt'uno con essi, dissolverci e scomparire in loro.
Se ciò non avviene, vogliamo portare a casa le sensazioni di rapimento ed estasi che provocano in noi e conservarle per tutta la vita.

 Da “SCIAMANISMO - UNA PRATICA SPIRITUALE PER LA VITA QUOTIDIANA”
di TOM COWAN

martedì 26 luglio 2011

DONNE IN RINASCITA

mercoledì 20 luglio 2011

IL LABIRINTO E L'OCEANO


Ho tradotto questo articolo che ho trovato molto interessante. Spero che interessi anche a voi. 

Far conoscere alla gente il labirinto è emozionante.E’ uno strumento interessante per capire il nostro viaggio psicologico e spirituale. Ogni volta che si percorre un labirinto si può imparare qualcosa. Ogni volta che aiuto a costruire un labirinto imparo qualcosa di nuovo di me e del labirinto.
La prima volta che ne percorsi uno  la lezione fu semplicissima.
Imparai qualcosa che già sapevo. Esso mi ha solo insegnato la stessa lezione una volta di più.
Avevo solo pochi minuti prima di un seminario. Decisi di percorrere un labirinto che era stato dipinto per terra nel centro dove mi trovavo. Mi resi subito conto che il percorso mi avrebbe preso più tempo del previsto. Di nuovo stavo passando in fretta e furia attraverso la mia vita con un’agenda troppo piena. Avrei potuto decidere di non andare al seminario, ma non volevo cambiare il programma che avevo fatto. Corsi attraverso il labirinto e solo dopo mi rammaricai di non averlo fatto lentamente e di non avere fatto un’altra scelta.
Il labirinto rispecchiava il modo in cui vivevo la vita e mi sfidava a cambiare.
Dopo questa breve introduzione mi interessai ai labirinti. Imparando sempre di più iniziai a insegnare agli altri e ad aiutarli a costruirli.
Una volta stavo insegnando a costruire un labirinto in una chiesa e avevo tre tonnellate di pietre di granito che mi erano state consegnate per costruirlo. Ero andato alla cava, parlato con gli addetti e scelto con cura le pietre della misura e del peso che una classe di principianti potesse facilmente portare. Le pietre furono consegnate alla chiesa in mia assenza. Quando andai a controllare scoprii che le pietre erano enormi e troppo pesanti da trasportare. Questa fu un’altra lezione sulla programmazione e la preparazione. Dovetti usare una mazza e rompere le pietre in pezzi più piccoli. La mia interpretazione fu che stavo servendo per la “Catena di montaggio di Dio”. Furono reclutati altri aiuti e le pietre furono preparate. I piani precedenti furono stravolti, ma l’esperienza fu significativa. Imparai che i piani non sempre funzionano, ma che possono essere recuperati con energia e sforzo. Il labirinto fu costruito e nessuno si fece male portando pietre troppo pesanti.
Una delle lezioni più potenti fu quella di un labirinto costruito su una spiaggia.
Acconsentii a incontrare alcuni amici di mia figlia a St. Augustin in Florida. Dovevamo costruire un labirinto sulla spiaggia e percorrerlo in gruppo. Io ero sulla spiaggia di Jacksonville 50 km più a nord. Per essere sicuro che tutto andasse bene disegnai un labirinto qui. La marea era bassa, la spiaggia era lunga e piatta e la sabbia era soffice e umida. Fu facile disegnarlo ed era chiaramente visibile. Il giorno dopo andai a St. Augustin. L’alta marea era ancora lontana. Incontrai mia figlia e i suoi amici. Parlammo brevemente del labirinto e delle  varie lezioni che poteva insegnare e poi andammo sulla spiaggia. Imparai subito che 50 chilometri fanno una grande differenza. Questa spiaggia era stretta e ripida, aveva sabbia grossolana e secca e anche se l’alta marea era lontana la spiaggia era quasi coperta da onde.
Provai a disegnare velocemente il labirinto, ma la sabbia secca non teneva il disegno. Particelle di sabbia cadevano nel solco che stavo facendo e il disegno poteva andare perso. Reclutai altre persone per aiutare a creare il labirinto. Scoprimmo che lo sforzo di gruppo per tracciare ripetutamente il disegno avrebbe dato buoni risultati.
Il labirinto diventava sempre più visibile, ma l’oceano vi affluiva. Con le onde che arrivavano iniziammo a camminare nel labirinto e appena le prima persona entrava nel sentiero le onde raggiungevano il bordo più esterno e lo cancellavano. Quelli che non stavano percorrendo il labirinto erano stazionati vicino all’oceano e avevano il compito di ridisegnare il bordo  appena veniva cancellato. Questo compito divenne sempre più necessario man mano che le onde avanzavano. Quelli che stavano percorrendo il labirinto stavano facendo un’esperienza insolita. Appena si avvicinavano alla parte vicino all’oceano il sentiero improvvisamente scompariva. I “guardiani del labirinto” lo ridisegnavano. Il sentiero che scompariva doveva essere percorso nella speranza che esistesse anche se non si vedeva e poi riappariva. Le forze protettive (i guardiani) erano al lavoro per proteggere il labirinto e assicurare la riuscita dello svolgimento.
Dopo l’uscita del labirinto coloro che l’avevano percorso divennero i guardiani. Con uno sforzo comune riuscimmo a far percorre il labirinto a tutti e a imparare qualcosa di importante.
Dopo l’esperienza ci sedemmo tutti e parlammo delle molte metafore del labirinto.
La più grande lezione del giorno fu la necessità di avere la fede che il cammino spirituale esiste e che è protetto. A volte nella vita ondate di oscurità ci assalgono e ci spaventano. Diventa difficile vedere il nostro cammino e ci sentiamo persi e soli. Dobbiamo invece camminare con la fiducia che il sentiero viene mantenuto e la bella notizia è che vi sono guardiani reali che ci aiutano.
Incontrare altri che ritornano dal centro ci dà la sicurezza che il viaggio può essere fatto.  E’ necessario essere in contatto con gli altri nel viaggio spirituale. Soprattutto la grazia di Dio è la prima protettrice nel viaggio spirituale labirintico della vita.
Questo viaggio ti porta al tuo centro per una sincera intuizione e ti prepara a portare i tuoi doni nel mondo.
L’insegnamento fondamentale resta “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Devi prima trovare la tua vera natura, amare te stesso e poi tornare nel mondo rafforzato per amare il tuo vicino.
Il labirinto ha molte lezioni da darci.
Lasciamo che ce le insegni. Troviamone uno vicino e iniziamo il nostro cammino.