mercoledì 20 luglio 2011

IL LABIRINTO E L'OCEANO


Ho tradotto questo articolo che ho trovato molto interessante. Spero che interessi anche a voi. 

Far conoscere alla gente il labirinto è emozionante.E’ uno strumento interessante per capire il nostro viaggio psicologico e spirituale. Ogni volta che si percorre un labirinto si può imparare qualcosa. Ogni volta che aiuto a costruire un labirinto imparo qualcosa di nuovo di me e del labirinto.
La prima volta che ne percorsi uno  la lezione fu semplicissima.
Imparai qualcosa che già sapevo. Esso mi ha solo insegnato la stessa lezione una volta di più.
Avevo solo pochi minuti prima di un seminario. Decisi di percorrere un labirinto che era stato dipinto per terra nel centro dove mi trovavo. Mi resi subito conto che il percorso mi avrebbe preso più tempo del previsto. Di nuovo stavo passando in fretta e furia attraverso la mia vita con un’agenda troppo piena. Avrei potuto decidere di non andare al seminario, ma non volevo cambiare il programma che avevo fatto. Corsi attraverso il labirinto e solo dopo mi rammaricai di non averlo fatto lentamente e di non avere fatto un’altra scelta.
Il labirinto rispecchiava il modo in cui vivevo la vita e mi sfidava a cambiare.
Dopo questa breve introduzione mi interessai ai labirinti. Imparando sempre di più iniziai a insegnare agli altri e ad aiutarli a costruirli.
Una volta stavo insegnando a costruire un labirinto in una chiesa e avevo tre tonnellate di pietre di granito che mi erano state consegnate per costruirlo. Ero andato alla cava, parlato con gli addetti e scelto con cura le pietre della misura e del peso che una classe di principianti potesse facilmente portare. Le pietre furono consegnate alla chiesa in mia assenza. Quando andai a controllare scoprii che le pietre erano enormi e troppo pesanti da trasportare. Questa fu un’altra lezione sulla programmazione e la preparazione. Dovetti usare una mazza e rompere le pietre in pezzi più piccoli. La mia interpretazione fu che stavo servendo per la “Catena di montaggio di Dio”. Furono reclutati altri aiuti e le pietre furono preparate. I piani precedenti furono stravolti, ma l’esperienza fu significativa. Imparai che i piani non sempre funzionano, ma che possono essere recuperati con energia e sforzo. Il labirinto fu costruito e nessuno si fece male portando pietre troppo pesanti.
Una delle lezioni più potenti fu quella di un labirinto costruito su una spiaggia.
Acconsentii a incontrare alcuni amici di mia figlia a St. Augustin in Florida. Dovevamo costruire un labirinto sulla spiaggia e percorrerlo in gruppo. Io ero sulla spiaggia di Jacksonville 50 km più a nord. Per essere sicuro che tutto andasse bene disegnai un labirinto qui. La marea era bassa, la spiaggia era lunga e piatta e la sabbia era soffice e umida. Fu facile disegnarlo ed era chiaramente visibile. Il giorno dopo andai a St. Augustin. L’alta marea era ancora lontana. Incontrai mia figlia e i suoi amici. Parlammo brevemente del labirinto e delle  varie lezioni che poteva insegnare e poi andammo sulla spiaggia. Imparai subito che 50 chilometri fanno una grande differenza. Questa spiaggia era stretta e ripida, aveva sabbia grossolana e secca e anche se l’alta marea era lontana la spiaggia era quasi coperta da onde.
Provai a disegnare velocemente il labirinto, ma la sabbia secca non teneva il disegno. Particelle di sabbia cadevano nel solco che stavo facendo e il disegno poteva andare perso. Reclutai altre persone per aiutare a creare il labirinto. Scoprimmo che lo sforzo di gruppo per tracciare ripetutamente il disegno avrebbe dato buoni risultati.
Il labirinto diventava sempre più visibile, ma l’oceano vi affluiva. Con le onde che arrivavano iniziammo a camminare nel labirinto e appena le prima persona entrava nel sentiero le onde raggiungevano il bordo più esterno e lo cancellavano. Quelli che non stavano percorrendo il labirinto erano stazionati vicino all’oceano e avevano il compito di ridisegnare il bordo  appena veniva cancellato. Questo compito divenne sempre più necessario man mano che le onde avanzavano. Quelli che stavano percorrendo il labirinto stavano facendo un’esperienza insolita. Appena si avvicinavano alla parte vicino all’oceano il sentiero improvvisamente scompariva. I “guardiani del labirinto” lo ridisegnavano. Il sentiero che scompariva doveva essere percorso nella speranza che esistesse anche se non si vedeva e poi riappariva. Le forze protettive (i guardiani) erano al lavoro per proteggere il labirinto e assicurare la riuscita dello svolgimento.
Dopo l’uscita del labirinto coloro che l’avevano percorso divennero i guardiani. Con uno sforzo comune riuscimmo a far percorre il labirinto a tutti e a imparare qualcosa di importante.
Dopo l’esperienza ci sedemmo tutti e parlammo delle molte metafore del labirinto.
La più grande lezione del giorno fu la necessità di avere la fede che il cammino spirituale esiste e che è protetto. A volte nella vita ondate di oscurità ci assalgono e ci spaventano. Diventa difficile vedere il nostro cammino e ci sentiamo persi e soli. Dobbiamo invece camminare con la fiducia che il sentiero viene mantenuto e la bella notizia è che vi sono guardiani reali che ci aiutano.
Incontrare altri che ritornano dal centro ci dà la sicurezza che il viaggio può essere fatto.  E’ necessario essere in contatto con gli altri nel viaggio spirituale. Soprattutto la grazia di Dio è la prima protettrice nel viaggio spirituale labirintico della vita.
Questo viaggio ti porta al tuo centro per una sincera intuizione e ti prepara a portare i tuoi doni nel mondo.
L’insegnamento fondamentale resta “Ama il tuo prossimo come te stesso”. Devi prima trovare la tua vera natura, amare te stesso e poi tornare nel mondo rafforzato per amare il tuo vicino.
Il labirinto ha molte lezioni da darci.
Lasciamo che ce le insegni. Troviamone uno vicino e iniziamo il nostro cammino.


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