lunedì 29 ottobre 2012
IL SOGNO DI GESU' E DEL SACCO DELLE SOFFERENZE
Una stralcio dal bellissimo libro di Kathleen Mcgowen "La Promessa"
IL SOGNO DI GESU' E DEL SACCO DELLE
SOFFERENZE
Stavo attraversando veramente un brutto
periodo. Tutto era una sfida, e avevo più preoccupazioni di quante
fossi in grado di gestire. Quella sera avevo pianto fino a
addormentarmi, non sapendo come avrei superato il giorno dopo, tanto
meno la settimana, il mese o l'anno successivo.
Cominciai a sognare e portai con me nel
sonno anche le lacrime che avevo versato da sveglia. I miei sogni
sono sempre stati chiari e vividi, e questo non fu diverso. Ero
seduta sulla riva di un fiume, un fiume che scorreva in mezzo a una
vegetazione rigogliosa, un paesaggio verdeggiante. Credo fosse il
Galles o qualche altra lussureggiante località celtica in contatto
con la mia anima, perchè sogno spesso posti del genere. Eppure,
malgrado mi trovassi in un luogo tanto splendido, continuavo a
singhiozzare. Ad un tratto sentii una voce profonda e tonante alle
mie spalle. " Perchè piangi?" mi chiese.
Mi voltai. Davanti a me, perfetto e
luminoso, c'era Gesù.
"Coraggio vieni con me" disse
invitandomi con un cenno della mano. " Voglio mostrarti una
cosa" Lo seguii lungo il fiume. Mi asciugai gli occhi, mentre
lui mi chiedeva di nuovo come potessi piangere quando il mondo
intorno a noi era così incantevole e benedetto da Dio. Gli dissi che
mi sentivo stanca e angosciata, che non sapevo come pagare il mutuo
la settimana dopo e gli snocciolai tutta una serie di altre seccature
mentre camminavamo. Lui ascoltava in silenzio, mentre mi conduceva a
un'antica quercia sulla riva del fiume. Da uno dei rami pendeva un
grosso sacco fatto di un immacolato tessuto bianco. Gesù si avvicinò
al ramo e sciolse la corda che teneva il sacco attaccato all'albero,
lo aprì e me lo mostrò.
" Questo è il sacco delle
sofferenze". Voglio che tu metta qui dentro tutte le cose che al
momento ti turbano. Falle uscire dalla tua mente e dal tuo corpo e
riversale in questo sacco. Esprimi tutte le tue preoccupazioni qui
dentro, finchè non ne sarà rimasta più nemmeno una".
Non sono certo il tipo che si mette a
discutere con il salvatore del mondo. Inoltre, sembrava un'idea
fantastica. Così presi il sacco e ci urlai dentro tutte le mie
preoccupazioni finchè non fui stremata dallo sforzo. "Hai
finito?" mi chiese Gesù. Annui in silenzio mentre lui annodava
saldamente la corda intorno all'imboccatura del sacco, prima di
lanciarlo nel fiume.
" Lo vedi? Questo è il fiume del
tempo e scorre direttamente fino a Dio. Ora porterà tutte le tue
preoccupazioni lontano da te, in modo che non ti opprimano più. Ma
devi lasciarle andare. Guardale scivolare lungo il fiume, e poi
distaccatene..."
Così feci, e cominciai a sentirmi
incredibilmente più leggera. Prima di andarsene. Gesù si voltò
verso di me e disse: "Puoi venire qui ogni volta che lo vuoi, e
troverai il sacco delle sofferenze appeso a quest'albero. Quando le
tue preoccupazioni diventano troppe, mettile in questo sacco e
mandale a Dio.
E di ai tuoi amici che possono venire
anche loro. La capacità del sacco è infinita, proprio come Dio.
Poi sparì in un secondo. Ho notato che
Gesù ha un modo buffo di andare e venire a suo piacimento. E che non
usa mai le porte.
Quando mi svegliai, mi sentivo
profondamente meglio. E avevo una speranza, mentre prima le avevo
perse tutte.
Ben presto la speranza si tradusse in
miracoli fisici. Nei giorni successivi, i gravi problemi che mi
avevano tenuta sveglia e in lacrime si risolsero in modi che non
avrei mai immaginato. Il denaro arrivò inaspettatamente, così come
un'altra opportunità. Dio mi aveva davvero liberata dalle
preoccupazioni.
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